Lazio, 52mila i lavoratori in cassa integrazione

22 Ottobre 2009 0 Di Felice Pensabene

Oltre 52 mila i lavoratori finiti in cassa integrazione, tra ordinaria e straordinaria, nel Lazio nel corso del 2009. Tra questi figurano non soltanto i dipendenti di piccole e medie aziende messe in ginocchio dalla stretta nei consumi seguita alla crisi economica, ma anche centinaia di lavoratori delle multinazionali presenti in regione. Dalla Pfizer alla Nortel, dalla Alstom all’Agile-Eutelia, ristrutturazioni e pesante ricorso alla mobilità lasciano senza impiego operatori specializzati e ingegneri, questo succederà da gennaio con i 310 esuberi determinati dalla fusione di Eds e Hp. Così i lavoratori ritorneranno in piazza. Lunedì e martedì alcune delegazioni occuperanno piazza Barberini. Dai lavoratori della Nortel, impegnati da giorni in un difficile confronto con l’azienda sulle procedure di licenziamento collettivo, ai lavoratori della sanità privata, «senza contratto da 4 anni», ai ceramisti del Viterbese, ai ferroviari di Civitavecchia, alla protesta dei dipendenti della Videocoon, di Anagni, questo solo una parte della tragica situazione occupazionale in cui versa la nostra regione. Arriveranno anche i lavoratori del Piemonte, per confrontarsi con i colleghi laziali, in un dibattito voluto dalla Cgil. Alla Eds-Hp si prospettano pesanti tagli. Quanto al settore telefonico e delle comunicazioni, vi è seria preoccupazione per tutto il comparto di ricerca e sviluppo delle aziende, che cancelleranno anche le nostre speranze di ripresa.
Alla multinazionale Alstom, i cui dipendenti furono protagonisti a inizio ottobre di un poi ridimensionato episodio di bossnapping (i dirigenti rimasero chiusi 8 ore negli uffici presidiati dagli operai), l’azienda leader nella fornitura e manutenzione dei treni (stabilimenti in oltre 60 paesi, 3 mila dipendenti in 8 sedi italiane, da Savigliano a Colleferro) ha già messo in cassa integrazione 50 dei 150 dipendenti dello stabilimento frusinate. E se entro nove mesi non arriveranno nuove commesse da Trenitalia o altri clienti, la sede potrebbe chiudere licenziando tutti. In provincia di Latina, la Abbot ha chiuso 60 contratti nel comparto chimico. E la multinazionale del Viagra, la Pfizer, licenzierà 369 informatori scientifici. La stessa azienda della pillola blu ha annunciato a inizio settembre la procedura di mobilità per circa 90 dipendenti della sede di Roma. La Cgil ha avviato una mobilitazione nazionale che porterà in piazza a Roma i lavoratori delle aziende in crisi di tutto il paese, ogni giorno e per un intero mese, fino alla manifestazione nazionale in programma nella Capitale il 14 novembre.
F. Pensabene