La sagra della crespella tra sapori e tradizioni

11 Marzo 2010 0 Di Felice Pensabene

E’ giunta alla sua 46a edizione la Sagra della Crespella a Veroli, quella che si svolgerà domenica 14 marzo. L’evento ormai divenuto una tradizione nel paese ernico e si svolge nella frazione omonima di Santa Francesca Romana. Da secoli si festeggia partecipando alla Santa Messa e preparando quintali di gustose crespelle, fritte in olio d’oliva, e distribuite ai tanti turisti che affollano le vie del paesino ciociaro, durante il pomeriggio. Contemporaneamente ha luogo una sfilata di antichi carri, trainati da animali, che rappresentano momenti di vita degli ultimi 100 anni; i costumi, gli arnesi, gli attrezzi i mestieri sono tutti d’epoca. Il carro vincitore della sfilata folkloristica riceve come premio il PALIO, che consiste in una lastra di bronzo, che a sbalzo raffigura un pastore-guerriero ernico. Ma quel è il segreto di questo gustosissimo prodotto? Ce lo hanno spiegato le ‘crespellare’ che da sempre le preparano secondo l’antica ricetta. La crespella è un’ordinaria frittella, che si ottiene impastando la farina di grano con lievito naturale, acqua e sale sufficienti ad ottenere una pasta tipo quella del pane. Si lascia lievitare il tempo indispensabile (circa 2.30 h) e poi si lavora in piccole parti a forma di anello e si frigge in olio di oliva già bollente. Appena dorata si toglie dalla padella e si può già gustare, anche se è preferibile mangiarla fredda. Negli  appositi chioschi, si friggono quintali di crespelle in olio di oliva del posto. Queste  racchiudono, anche tutto il sapore di un tempo passato, quando alla sera, le famiglie si riunivano intorno al caminetto acceso. I nonni raccontavano storie fantasiose ai nipoti, mentre le donne erano intente a friggere le crespelle nella padella posata sul treppiede, ed appena cotte, ancora bollenti sparivano come per magia.  Durante la sagra, una squadra di massaie (crespellare) si prendono cura della cottura delle crespelle e con sincronia e maestria, dalle loro mani nasce il gustoso capolavoro. Tuttavia col passare degli anni l’antica ricetta ha subito delle variazioni per l’aggiunta di uova, strutto, latte e zucchero, che hanno reso le crespelle più fragranti e più gustose.  La bontà della crespella si può apprezzare anche nei giorni successivi alla frittura, scaldata con una griglia sulla brace. Molto spesso in sostituzione del pane accompagna un ottima colazione ed anche gli altri pasti della giornata, al fianco di secondi piatti e contorni