Regionali 2010 / ASL: una svolta nella politica del personale

25 Marzo 2010 0 Di redazione

“Più volte sono intervenuto sulla necessità di una riorganizzazione strutturale della sanità a livello regionale e provinciale. Ma oltre ai temi di più complessa entità mi preme ora sottolineare anche quelli che, in apparenza, possono sembrare di diversa portata e che, invece, costituiscono un forte condizionamento sulla funzionalità della Azienda Usl di Frosinone”. A parlare è il candidato alle prossime elezioni regionali del Lazio, Mario Abbruzzese, che più volte, in queste ultime settimane, è intervenuto in merito al riordino della sanità locale e regionale. “Parlo – ha continuato l’esponente del Popolo della Libertà – delle politiche del personale, delle risorse umane, della grande demotivazione e, peggio ancora, del profondo conflitto che divide centinaia di operatori dalla propria Azienda per i tanti diritti contrattuali e non, negati a livello gestionale ma riconosciuti dai diversi Tribunali. E siccome è per me prioritario il tema della famiglia e del dovuto reddito, voglio affermare con forza che: migliaia di infermieri, impiegati, medici, tecnici e operatori sanitari, molto spesso costretti ad orari e turni massacranti, portano a casa un buono pasto di euro 4,16 netti al giorno. Mentre il buono pasto per un dipendente della Regione Lazio vale circa euro 9,00 netti. Ben più del doppio. Perché? La risposta potrebbe darla l’Assessore regionale al personale Scalia. Forse i dipendenti della Regione sopportano maggiori fatiche e stress degli infermieri di questa provincia ridotti all’osso e costretti a turni anche per oltre 12 ore? Migliaia di dipendenti Asl – ha continuato Abbruzzese – aspettano da anni di riscuotere centinaia di euro al mese per fascia orizzontale, posizioni organizzative, indennità di coordinamento, perequazione e quant’altro. Una politica del personale lacunosa e incompetente ha impoverito le entrate delle famiglie di ogni dipendente almeno di 150 euro al mese – ha tuonato il candidato Pdl -. Risultato: disaffezione, demotivazione e profonda frattura con l’Azienda, sfociata in migliaia di cause. Il giudice in questi anni ha condannato l’Asl innumerevoli volte, anche per le stesse ragioni, ma la situazione non è cambiata. Io so cosa bisognerà fare per dare una svolta a questo sistema. Se verrò eletto al Consiglio Regionale del Lazio, mi impegno, sin da ora e pubblicamente, a presentare proposte di legge che portino alla perequazione dei buoni pasto su tutto il territorio regionale, per i dipendenti della Asl come per quelli della Regione; permetterò la ricognizione di tutti gli istituti contrattuali nelle Asl (tra cui, ovviamente, la Asl di Frosinone) che obblighino i manager a veloci e meno onerose transazioni con il personale laddove i diritti risultino chiari e lampanti. Poi – ha continuato Abbruzzese – per i manager indisponibili, che saltano cioè le procedure di conciliazione rinviando la soluzione dei problemi ai giudici, chiederò sanzioni e, nei casi più gravi, la rimozione. Inoltre, mi accerterò per quale motivo le decine di Commissioni istituite per le fasce economiche al personale (ogni beneficiario avrà in busta paga circa euro 50 al mese) ancora non hanno prodotto risultati, accrescendo ancor più il malcontento dei dipendenti. Tutto questo – ha concluso Abbruzzese – nel presupposto che, la prima risorsa di una Azienda sana, è il personale con il relativo spirito di appartenenza che deve essere incentivato, aggiornato, seguito e non mortificato e danneggiato economicamente, moralmente e professionalmente. Questo è un altro dei miei impegni per gli operatori della Asl che, pur in un contesto del genere, stanno cercando con grande abnegazione di svolgere al meglio i loro doveri verso il cittadino-utente”.