Assolda due complici e rapina un’anziana coppia di coniugi per la quale lavorava come Badante.

3 Maggio 2010 0 Di Natalia Costa

Rapina aggravata in concorso, sequestro di persona e lesioni personali. Queste le accuse a carico di una badante rumena in servizio da due mesi presso una coppia di anziani coniugi a Monte San Giovanni Campano. La donna, con l’aiuto di due complici, ha messo a segno una rapina presso la villa di Ludovico Cinelli 76 anni e la moglie Maria Belli 73 anni. I malviventi sono finiti tutti in carcere grazie ad una brillante operazione al nucleo operativo e radiomobile di Sora, della stazione di Monte San Giovanni Campano e della stazione di Fontana Liri. Una indagine rapida ed efficace supportata anche da attività tecniche e che ha condotto al blitz della mattina del 2 maggio in un appartamento di via Cassano D’Adda 21 a Roma. Nel palazzone abitato quasi interamente da connazionali hanno trovato ricovero i tre rumeni. Ma andiamo con ordine. Citu Maluciana Mariana nella notte del 25 aprile 2010 ha svolto come da copione le sue mansioni all’interno della villa, ha accudito i due anziani coniugi e poi è andata a dormire. A notte fonda la donna si è alzata ed ha aperto la porta ai malviventi mentre tutti in casa, compreso il nipote della ignara coppia, dormivano profondamente. Una volta all’interno i malviventi si sono divisi: uno ha legato al letto Maria Belli, mentre l’ altro si accaniva con il marito. Il pensionato è stato picchiato e minacciato con un coltello da cucina per aprire la cassaforte. Qualcosa è andato storto. I malviventi sono cosi fuggiti con monili in oro e qualche altro oggetto di valore. Con loro è fuggita anche la badante lasciando doloranti e sotto choc i suoi titolari. La fuga è avvenuta a bordo di una Nissan Primera la stessa con la quale i tre complici della badante sono partiti quella notte da Fontana Liri per arrivare in villa e compiere il colpo. L’auto era parcheggiata sotto il palazzone di via cassano d’Adda dove per i quattro è finita l’avventura. In carcere con le stesse accuse della bandante sono finiti i due: zio e nipote, Josif e Petru Petrisor, 22 e 27 anni.

Tamara Graziani