Abbruzzese agli imprenditori: “Nella morsa della disoccupazione ma ci sono segnali positivi”

25 Giugno 2010 0 Di redazione

“E’ ormai un dato di fatto che la crisi economica, che avvertiamo con particolare gravità nel nostro territorio, sta mettendo a nudo tutte le criticità del nostro sistema produttivo, con forti ripercussioni sull’occupazione e sui consumi delle famiglie, consumi che i dati dicono in costante calo”. Lo ha detto oggi Mario Abbruzzese, presidente del consiglio regionale del Lazio, intervenendo a Cassino nel corso di un incontro tra gli imprenditori di Unione Industriali Frosinone.
“Rimangono sconfortanti i dati riguardanti le ore di cassa integrazione, che nella provincia di Frosinone ammontano al il 70% del totale regionale.
Altrettanto preoccupanti sono i dati riguardanti il mercato del lavoro, anche se in provincia di Frosinone il tasso di disoccupazione si è attestato al 7.4, contro valori regionali e nazionali pari, rispettivamente all’8.5 e al 7.8.
Ma a fronte di questi ci sono dati che indicano piccoli segnali di ripresa.
Da una nota congiunturale dell’ISAE (Istituto di Studi e Analisi Economica), relativa al primo trimestre 2010 emerge che – coerentemente con i dati nazionali – la fiducia delle imprese manifatturiere laziali sale da 90,1 a 93,1 e si avvicina ai risultati di inizio 2008.
Questo grazie ad un recupero della domanda (da -27 a -21) e a un netto miglioramento delle attese di produzione.
Le PMI, nel nostro territorio, sono quelle che, al momento, pur trovandosi in una situazione economica difficile cercano di rispondere alla crisi aumentando gli investimenti (la percentuale delle aziende che dichiara di aver investito è cresciuta dal 36% al 49% tra il secondo semestre del 2009 e il primo del 2010).
Anche le esportazioni hanno subito una contrazione (-10% provincia di Frosinone) ma questa non ha riguardato in egual misura tutti i comparti produttivi.
Anzi per alcuni distretti si è registrata una crescita – seppure contenuta – dell’export.
Da un recente rapporto congiunturale di Confindustria relativo alle aziende del Sistema Produttivo Locale Carta, Cartotecnica, Grafica ed Editoria emerge che cresce, sia pur di poco, il commercio realizzato all’estero.
Lo stesso trend positivo si registra per le aziende del Distretto del Marmo di Coreno, che hanno mantenuto l’occupazione senza ricorrere a provvedimenti di licenziamento e messa in mobilità, perché gli stessi titolari, in sinergia con tutti i collaboratori, si stanno impegnando fortemente a mantenere alta la qualità dei prodotti senza perdere commissioni di vendita e senza penalizzare l’occupazione degli operatori.
Le nostre PMI ed i nostri distretti costituiscono i nostri punti di forza e da questi bisogna ripartire.
In Regione stiamo già lavorando per un grande sostegno al Consorzio di Coreno, partendo dalla modifica della legge regionale 17/2004.
E uguale attenzione sarà riservata alla valorizzazione di tutti i distretti produttivi.
Il 2010 e quelli che verranno saranno anni importantissimi per uscire dalla crisi, agganciare la ripresa e rilanciare l’economia della nostra provincia.
Gli ammortizzatori sociali e gli aiuti alle imprese possono solo contenere i danni, ma nel frattempo occorrono azioni forti per risolvere le criticità del sistema, far ripartire le nostre aziende e ritrovare la strada dello sviluppo.
E’ necessario pensare a uno sviluppo non costruito esclusivamente sulle grandi industrie – che pure devono essere incentivate e sostenute – ma anche sul turismo, sui servizi, e soprattutto sulle micro, piccole e medie imprese, perché sono quelle veramente capaci di creare uno sviluppo duraturo e nuovo lavoro.
E’ necessario rafforzare la competitività dei territori e promuovere le politiche a favore delle PMI della Regione Lazio, perché solo se ripartono le nostre imprese ci saranno lavoro e occupazione
La priorità, in questo momento, è il lavoro e per creare nuova occupazione dobbiamo mettere le nostre aziende in condizione di fare nuove assunzioni.
Il potenziamento delle infrastrutture, l’utilizzo dei fondi strutturali europei, in particolare il Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013, il sostegno economico e tributario alle imprese in difficoltà, ma anche alle famiglie, sono la strada maestra per recuperare Pil, favorire i consumi, rilanciare l’occupazione.
Si devono aiutare le imprese a produrre a costi più bassi, tali da competere con la concorrenza dei paesi emergenti.
Va incoraggiata la formazione di “reti di imprese”, perché le PMI di una “rete” si sentono più sicure, con una maggiore propensione al rischio a ad investire, e sono più inclini a cogliere nuove opportunità così come ad agire su nuovi mercati.
Devono essere valorizzati e potenziati i poli industriali e produttivi attuali, che gravano su Frosinone-Anagni-Fiuggi, Sora-Isola Liri e Cassinate.
In quest’ottica è fondamentale investire in infrastrutture e tecnologie moderne.
La politica infrastrutturale provinciale deve essere orientata soprattutto alla qualità, per evitare la delocalizzazione ed attrarre nuovi investimenti.
A dimostrazione di ciò basta soffermarsi su quanto avvenuto nell’area industriale di Cassino, dove i finanziamenti ottenuti con la legge 46 hanno consentito di avviare interventi strutturali che sono stati vitali per la sopravvivenza di molte imprese e per evitare la delocalizzazione.
Di sicuro senza gli interventi realizzati proprio a ridosso della crisi, la situazione occupazionale in questo momento sarebbe ancora più tragica.
Il Depuratore, la rete fognaria e idrica hanno impedito la chiusura delle cartiere Cerrone e Reno dei Medici. Sono state salvate centinaia di posti di lavoro.
Inoltre sono convinto del fatto che senza il polo logistico la Fiat oggi non scommetterebbe tanto sullo Stabilimento di Cassino.
I vertici Fiat sanno bene che presto avranno un polo logistico innovativo ed unico in Europa, che consentirà contemporaneamente la produzione di più modelli di vetture.
Il principale fattore di crescita è oggi costituito da infrastrutture capaci di inserire il sistema territoriale nel contesto internazionale e di ridurre le diseconomie esterne alle imprese.
In questo quadro vanno individuate politiche dei trasporti mirate a sviluppare e realizzare i collegamenti portuali, la rete ferroviaria, poli logistici e centri intermodali.
Bisogna puntare su un modello territoriale di tipo reticolare, che consenta di intercettare i corridoi europei e che sia capace di valorizzare tutti i diversi sistemi locali produttivi, con le loro caratteristiche e risorse.
Nell’immediato, condizione indispensabile per il rilancio del nostro territorio è la realizzazione di:
Adeguamento del collegamento Frosinone-Latina SS 156 Monti Lepini; completamento della superstrada Sora-Alatri-Ferentino; realizzazione interconnessione delle superstrade Frosinone-Sora e Avezzano-Sora-Cassino presso lo snodo di Sora; realizzazione di interventi di messa in sicurezza della superstrada Frosinone-Terracina; linea ferroviaria Gaeta-Formia-S.Vittore; autostrada S. Vittore-Termoli; casello autostradale di Ferentino; asse Attrezzato; trasversale Abruzzo; collegamento con i sistemi aeroportuali Interporto di Frosinone, Aeroporto di Frosinone.
Le imprese devono poter contare su un quadro specifico di interventi incentrati sull’uso delle nuove tecnologie, su collegamenti telematici diffusi ed efficienti. Inoltre gli enti pubblici devono ammodernarsi, devono decisamente procedere alla reale attivazione degli Sportelli Unici per le Attività Produttive capaci di snellire l’iter delle procedure delle imprese.
E’ innegabile, infatti, che i costi della burocrazia incidono fortemente su operatori economici e cittadini.
E poi va risolto definitivamente il problema della economia mono-settoriale del nostro territorio, un problema che si ripropone puntualmente soprattutto quando è crisi.
Occorre promuovere uno “sviluppo integrato” che continui ad avere nel settore auto uno zoccolo duro, il volano della nostra economia, ma che promuova, contemporaneamente, una vera differenziazione dell’economia, puntando anche sul rilancio dell’agricoltura, dell’artigianato e, soprattutto, del turismo e dell’ambiente come nuove opportunità di sviluppo.
La promozione di un “progetto turistico” in grado di far decollare il settore è tra le sfide importanti dell’Amministrazione regionale.
In questa fase delicata per la nostra economia vanno assolutamente colte le opportunità di sviluppo che possono derivare dalla “messa in rete” dello straordinario patrimonio paesaggistico, artistico e culturale del nostro territorio.
Il turismo, anche per la sua trasversalità rispetto agli altri settori economici (agricoltura, industria, artigianato, distribuzione e servizi), può rappresentare il volano di un nuovo modello di sviluppo basato sulla diversificazione dell’economia, può creare nuove opportunità di sviluppo per differenziare, per far crescere l’economia, per creare lavoro per i nostri giovani.
Bisogna farlo partendo dai dati significativi che indicano circa 1.400.000 presenze a quasi 460.000 arrivi in Provincia di Frosinone, (Latina – che ha il mare- conta circa 1.600.00 presenze), un indice di concentrazione turistica (rapporto tra arrivi su popolazione residente) che è poco più della metà rispetto a quello nazionale (Frosinone 9,9%; Italia 159,1%) Potenziali fruitori che non trovano una offerta turistica adeguata.
Sono questi i progetti che ho sempre sostenuto e che intendo sostenere in Regione, e voglio farlo attraverso un grande gioco di squadra con tutte le Istituzioni e gli Enti impegnati nella crescita economica ed occupazionale del nostro territorio.
Nell’immediato mi sto battendo per far sì che le Aree e i distretti industriali della provincia di Frosinone che sono in difficoltà (es. Videocon) possano beneficiare
delle tante opportunità che sono offerte dalla Legge n. 99 in materia di Sviluppo.
Alla presidente Polverini ho chiesto di costituire un tavolo tecnico operativo che prepari l’avvio delle procedure con il Ministero dello Sviluppo Economico per la definizione di un programma complessivo di interventi e la sottoscrizione di uno specifico “Accordo di programma quadro”.
Ho corredato la mia richiesta con i dati emersi da una relazione di Statindustria, che ha evidenziato per il Lazio: otto “elevate” aree di crisi,cinque medio-alte undici medio-basse e una bassa (Videocon di Angni inserita nella mappa delle 70 gravi crisi aziendali, redatta dall’IPI); ben otto aziende in amministrazione straordinaria; 670 aziende in CIGS nell’industria manifatturiera; 552 aziende in CIGS in deroga nell’industria manifatturiera…
Sto continuando a portare avanti una battaglia iniziata come consigliere provinciale perché credo fermamente che la legge sullo Sviluppo costituisca una imperdibile occasione per dare risposte immediate e concrete alle imprese della provincia di Frosinone.
Sono convinto che attraverso azioni sinergiche con le forze imprenditoriali, sindacali, politiche, istituzionali e, in particolare, con la Regione Lazio riusciremo a tradurre in soluzioni concrete le esigenze che vengono dal mondo del lavoro, dell’impresa e delle famiglie”.