La città isolata cerca sbocchi ma… non ci sono i soldi

29 Giugno 2010 0 Di redazione

“Un bel progetto ma non abbiamo soldi”. In sintesi così, il presidente dell’amministrazione provinciale di Chieti Enrico Di Giuseppantonio ha liquidato questa mattina l’associazione Cittadini in Azione che, in comune a Lanciano, ha presenta un piano per rendere più scorrevole la strada provinciale che collega il casello autostradale al centro Frentano.
La viabilità per Lanciano è un problema enorme che appare chiaro anche a chi si presenta per la prima volta in città. Un grosso centro urbano scollato dal resto del territorio proprio per via della difficoltà dei movimenti. Ci vogliono circa 15 minuti per raggiungere il casello autostradale percorrendo una strada il cui mancato controllo sulla realizzazione degli accessi, l’ha trasformata quasi in una strada urbana; ci si impiega invece mezz’ora di curve e pericoli per raggiungere la superstrada Fondovalle che collega tutti i centri del territorio. Un progetto, o meglio, al momento, solo un’idea, prevede la realizzazione di una strada costruita ex novo che collega la città frentana proprio alla Fondovalle ma i costi e i tempi di realizzazione dell’opera sembrano destinati a perdersi nei decenni. “Allora pensiamo a quello che si può fare” sembra voler dire l’associazione Cittadini in Azione presentando questa mattina in comune il progetto, illustrato dal presidente Riccardo La Morgia, su lavori di miglioramento del collegamento per il casello autostradale. Rotatorie e interventi per un costo dei lavori stimato intorno ai due milioni di euro renderebbero l’arteria sicura e meglio scorrevole. Di Giuseppantonio, però, ha rotto tutti i castelli con la crudeltà dei numeri e di una situazione amministrativa dell’Ente provincia sull’orlo del collasso. Da buon politico, però, Di Giuseppantonio non ha chiuso porte ipotizzando eventuali possibilità di finanziamento che potrebbero scaturire eventualmente dal piano triennale regionale: insomma una forma garbata per non pronunciare un no secco anche perché ci sono anche altri problemi. E su questo aspetto più di qualcuno ha fatto notare che la viabilità di Lanciano richiede interventi urgenti che devono essere inseriti tra le emergenza. Ma a quel tavolo, così come ha fatto notare il sindaco di Lanciano Filippo Paolini, mancavano alcuni “piedi” in particolare il comune di Treglio che già alcuni anni fa, per stessa ammissione di Paolini, si oppose ad un piano presentato dall’amministrazione Lancianese che ripercorreva a grandi linee quello presentato stamattina dall’associazione di La Morgia e che, inoltre, lo stesso Comune avrebbe grosse responsabilità su come l’arteria provinciale sia divenuta un “far west” di accessi delle strutture commerciali. Un far west che continua dato che l’edificazione di strutture commerciali continuano senza sosta strozzando l’arteria. Lo stesso Paolini si è auspicato, a tal proposito, che qualche associazione possa rivolgersi alla procura della Repubblica. L’altro “piede” che mancava questa mattina era la Sangritana, l’azienda proprietaria del tratto ferroviario dismesso e che in parte rientrava nel progetto.
“Non aspettatevi nulla dalle società Autostrade”, ha anche detto il sindaco riferendosi ad una parte del progetto che ipotizzava un altro casello autostradale a sud di Lanciano. Paolini infatti ha riferito che la sua amministrazione aveva ipotizzato discutendone con l’amministrazione comunale di Frisa, un casello autostradale nord ma mentre se ne vagliava la possibilità, la società autostrade ha fatto loro sapere che ci sarebbero fondi per aprire nuovi caselli solo per flussi di auto in ingresso e uscita superiori alle 15 mila vetture giornaliere. Quindi l’ipotesi è tramontata ancora prima di sorgere. “Quando c’erano i soldi per fare le cose – ha detto Paolini – si è pensato a realizzare progetti inutili tralasciando quelli fondamentali. In questi anni in cui sto amministrando la città ho avuto modo di pensare che in precedenza c’era un disegno politico per isolare Lanciano”.
Ermanno Amedei