Paralisi nelle attività del Consiglio Regionale, proteste delle opposizioni

25 Giugno 2010 0 Di Felice Pensabene

Duro attacco delle opposizioni in Consiglio regionale alla paralisi delle attività della giunta Polverini.
“Dodicimila euro per mezza riunione – tuonano i rappresentanti dell’opposizione – è ciò che incasseranno i consiglieri regionali del Lazio”. A tanto ammonta più o meno la loro busta paga tra indennità (4.252 euro), diaria (4.002), contributi per i rapporti con gli elettori. Il bilancio dei lavori, infatti dal 29 marzo, data delle elezioni, è di una seduta e mezzo. La prima si è svolta il 12 maggio, con la proclamazione degli eletti e per ascoltare il discorso della Polverini. La seconda, fissata al 26, rinviata per un malessere della presidente, si è tenuta il 3 giugno, ma non ancora conclusa. Motivo? “Secondo il regolamento – spiega il capogruppo radicale Rossodivita – all’ordine del giorno della seconda riunione c’è l’elezione del presidente di una delle commissioni speciali, quella sul controllo contabile, che va alle opposizioni. Qui però manca l’accordo tra i partiti”. Risultato? Finché non si chiude, è tutto fermo. “Tante proposte di legge già depositate, come quella per i precari della sanità – tuona il capogruppo Pd Montino – giacciono senza trovare soluzioni. È stato anche violato il regolamento, con la mancata convocazione dei due consigli straordinari chiesti dall’opposizione: uno sul nucleare, l’altro sulla sanità. È una maggioranza che evita il confronto”. Oggi è l’ultimo giorno utile perché l’assemblea si riunisca la prossima settimana. Ma il sito resta muto: “Nessun impegno nei prossimi 7 giorni”.
“È uno scandalo, oltre 80 giorni di stallo – afferma Luigi Nieri, capogruppo Sel – . E non va meglio per la giunta”. Che, dopo due mesi, ha all’attivo quattro sedute e circa 60 provvedimenti. Di cui oltre metà rappresentati da atti dovuti, o licenziamenti e nuovi incarichi. La normale lentezza di un avvio? Nel 2005, nei primi due mesi del governo Marrazzo, le sedute erano state dieci, i provvedimenti 180. I vertici regionali erano stati nominati nella prima riunione. Invece stavolta, fino alla formalizzazione delle deleghe avvenuta lunedì scorso, anche atti chiave sono rimasti bloccati. Non senza scivoloni: come le vacanze estive per disabili, “dimenticate” e rifinanziate in corsa l’altro ieri. Denuncia Nieri: “Dare priorità allo spoil system azzerando i vertici regionali, come i direttori a Bilancio e Programmazione sanitaria, ha causato un grave ritardo nella scrittura dei decreti sugli ospedali, essenziali per scongiurare l’aumento delle tasse”. E segnala “tra le urgenze non proprio minime: l’assestamento di bilancio, la finanziaria, la corsa del disavanzo sanitario.
Tra gli esempi d’immobilismo: la centrale acquisti regionale non ha più indetto gare, come quelle per le pulizie e la ristorazione. E la fatturazione elettronica? Da quando siamo andati via non vi ha più avuto accesso nessun grande fornitore”. Per Montino, “tra i provvedimenti urgenti che mancano all’appello c’è una soluzione per evitare il ticket sui disabili, o dal primo luglio pagheranno fino a mille euro al mese per la riabilitazione. Altro tema sono i contratti a termine: i dipendenti man mano che scadono stanno andando a casa. Parliamo, solo nella sanità, di 4mila persone senza le quali interi ospedali rischiano il blackout. E ancora: il nuovo ospedale di Frosinone è pronto da febbraio. Cosa manca per aprirlo? Un provvedimento per garantire il personale necessario al trasloco dei reparti”.