Soldi falsi, la Finanza sequestra 105 mila euro

2 Luglio 2010 0 Di redazione

Un tesoro di euro falsi stavano per essere immessi sul mercato. Ad impedirlo è stata la guardia di Finanza del Comando Provinciale di Caserta.
Le fiamme gialle del Nucleo di Polizia Tributaria, nel periodo gennaio 2009 – maggio 2010, hanno inoltrato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere circa 300 informative di reato, ed altrettante segnalazioni agli altri Reparti del Corpo territorialmente competenti, relative al ritiro dal circuito commerciale di quasi 2.500 biglietti falsi in euro, di vario taglio, per un ammontare superiore a 105.000 euro.
Un dato allarmante se si considera che il totale delle banconote accertate nell’intero anno 2008 si è attestato a meno di 2.000 esemplari (per un totale pari a circa 80.000 Euro).
Si tratta di biglietti la cui tentata immissione in commercio risulta avvenuta per lo più presso aree di servizio autostradali, distributori di carburante, nonché in occasione di versamenti di contante presso istituti di credito.
L’attività, eseguita in stretta sinergia con la locale filiale della Banca d’Italia, rientra nell’ordinaria funzione repressiva del Corpo nei confronti della diffusione della cartamoneta mendace e della ricerca di soggetti dediti alla produzione clandestina di banconote false.
A tale ultimo riguardo è proprio dell’agosto del 2009, difatti, l’importante sequestro di una stamperia occulta, nella quale sono state rinvenute banconote contraffatte per oltre 7.500.000 di euro, pronte per essere immesse nel circuito legale.
Dal raffronto con il consuntivo del precedente anno emerge una dinamica del fenomeno in crescita, con un’allarmante propensione allo spaccio delle banconote anche di taglio medio/piccolo (da 20, 50 e 100 euro), rispetto a quelle da 200 o 500 euro, ordinariamente preferite in quanto più idonee a soddisfare la combinazione tra la massima remuneratività e la facilità di piazzamento sul mercato.
Su tutte rilevano i quantitativi dei pezzi da 100 Euro, pari a 1.514 unità (circa il 20% del totale), rilevati da gennaio 2009 a maggio 2010, rispetto a quello accertato nell’intero anno 2008, che è risultato essere di n. 635, nonché delle banconote da 20 Euro, pari a 1.610 unità (circa il 65% del totale), che hanno già superato il numero complessivo delle banconote false segnalate nella decorsa annualità, pari a n. 902, a riprova della maggiore sicurezza dei falsificatori nel porre in circolazione tagli di valore maggiore, in genere più difficili da “piazzare”, ma che testimoniano la capacità degli stessi di elevare la potenzialità ingannevole della cartamoneta, che rasenta sovente la perfezione, attraverso la continua ricerca di soluzioni e ritrovati tecnici sempre più idonei allo scopo illecito.
Desta interesse anche il dato relativo al fatto che tra le banconote rinvenute vi siano ancora biglietti falsi in lire.
Infatti, non è da dimenticare la circostanza che la normativa vigente (articolo 3 della legge 96/97) consente ancora il cambio di tale moneta presso gli sportelli delle Filiali della Banca d’Italia sino al 29 febbraio 2012.
L’opera repressiva del Corpo nello specifico settore assume ancor più rilevanza se si considera l’effetto “argine” verso l’utilizzo di banconote fasulle nelle quotidiane attività economico – finanziare del Paese, che comporta una consistente alterazione del sistema mercato a discapito dell’intera collettività.