Titina come i tre operai licenziati da Fiat Melfi

30 Agosto 2010 0 Di redazione

Il comune di Pignataro Interamna come Fiat Melfi. La considerazione nasce da una riflessione del consigliere comunale di opposizione Marcello Cavaliere che fa un parallelismo tra la vicenda dei tre operai dello stabilimento lucano licenziati e poi riassorbiti, almeno dal punto di vista retributivo, dopo sentenza del Tar, e la vicenda di una assistente domiciliare comunale, messa in mobilità insieme ad altre, nell’ottica di tagli all’organico dovuti al dissesto finanziario, senza però intavolare alcuna contrattazione sindacale.
“L’unica differenza tra i due casi – dichiara Marcello Cavaliere del gruppo Forum per Pignataro – è il senso di responsabilità della Fiat che, pur appellando la sentenza di primo grado, ha comunque riconosciuto il diritto dei lavoratori a percepire il salario. Nel caso di Pignataro, invece, nonostante la sentenza favorevole, la dipendente, Signora Concetta (Titina) Caiafa, non solo non è stata reintegrata ma addirittura non le vengono riconosciute le spettanze obbligatorie per Legge. Forse anche la povera Titina per tutelare i propri diritti, dovrà rivolgersi al Presidente Napolitano. E’ inconcepibile che in un paese di Diritto come l’Italia, un Sindaco possa infischiarsi delle Leggi e soprattutto possa infangare la dignità dei lavoratori. Le nostre considerazioni trovano fondamento da atti ed atteggiamenti contraddittori assunti dal Primo cittadino di Pignataro in tutta la vicenda che ha visto coinvolte le Assistenti domiciliari che furono messe, in blocco, in mobilità.
Vi è da aggiungere, però, che nel frattempo alcune di loro sono state riassorbite dal Comune, con provvedimenti illegittimi peraltro contestati dal Ministero dell’Interno ed annullati sia dal TAR che dal Consiglio di Stato. Come dire, si tratta di assunzioni arbitrarie visti gli atti della Giunta Evangelista. Ricordiamo brevemente che fummo noi di Forum a sollecitare il riassorbimento delle malcapitate, con procedure trasparenti che per forza di cose dovevano coinvolgere il Ministero e senza discriminare nessuno. Infatti per noi era ed è essenziale che tutte le dipendenti non ricollocate devono essere reintegrate nel loro posto di lavoro. Avendo, invece, agito di testa sua, il Sindaco si è messo in un cul de sac, esponendo per l’ennesima volta l’Ente a lunghi ma soprattutto costosissimi contenziosi legali. Per ottenere cosa in cambio..Boh, non è dato sapere. Il consigliere Romano ed io, conclude Marcello Cavaliere – ribadiamo l’impegno del Gruppo Forum a sostenere la giusta lotta ed esprimiamo la nostra solidarietà a Titina e tutte le assistenti domiciliari: sia quelle reintegrate che ancora non possono essere tranquille per effetto della sentenza sfavorevole del Consiglio di Stato, sia per quelle che sono impegnate in un lungo e costoso giudizio”.