Il Merlo saluta la vicina di casa escort con “Buongiorno, gran tr..” e lei lo trascina in tribunale

8 Settembre 2010 0 Di redazione

Dopo il caso del pappagallo che insultava i due turisti del piano di sotto, ecco un altro pennuto trascinato in Tribunale. Si tratta di un merlo indiano dal becco giallo, che ogni mattina saluterebbe la sua vicina di casa con un sonoro “Buongiorno, gran tr..”. E l’insulto sarebbe non del tutto casuale, anzi… decisamente puntuale, dal momento che la vicina di casa, una 20enne ucraina, è in realtà una escort o, come specifica il suo avvocato, la ragazza immagine in un night. Solo che al pennuto non dev’essere sfuggito il via vai di uomini che la ragazza riceverebbe anche in casa, e che sarebbe confermato dagli stessi vicini.
Escort o no, la ragazza di sicuro non ha gradito il quotidiano saluto, e così si è rivolta all’AIDAA, Tribunale degli animali, per avere giustizia. Il Presidente dell’Associazione, Lorenzo Croce, spiega che «determinante è stato il fatto che la donna venisse salutata in quel modo non solo quando rientrava dal lavoro all’alba, ed era sola, ma anche quando era in compagnia di parenti e amici» e aggiunge «Quando si sono presentati in tribunale i proprietari del merlo, marito e moglie, hanno ammesso di aver insegnato le parolacce al pennuto ma non per ferire la giovane ucraina, bensì per colpire la precedente inquilina con la quale avevano avuto più di una discussione. A suffragare questa tesi la coppia ha portato la testimonianza di altri residenti».
Insomma, una vicenda articolata, che si è conclusa con una “sentenza”, emessa dallo stesso Croce, che ha previsto un risarcimento di 100 € a favore della ragazza – e ovviamente a carico dei proprietari e non certo del merlo – nonché un soggiorno del pennuto per tre settimane presso un centro di rieducazione a Borgogna, in Francia, e la querela decadrebbe se l’uccelletto imparasse a pronunciare “Buongiorno signorina” al posto dell’attuale saluto.
Già, tre settimane in una sorta di riformatorio. Ma viene da chiedersi: se gli stessi proprietari hanno ammesso, seppur in altra circostanza e contro altre persone, di aver “istruito” l’animale a pronunciare quegli insulti, non sarebbe opportuno che anche loro vengano sottoposti ad un percorso di rieducazione? Mah..

di Palma L.