Sebastianelli, sull’apertura dello svincolo della Folcara: “Fiducia alla Provincia”, ma solo per dieci giorni

14 Settembre 2010 0 Di Felice Pensabene

“Vogliamo dare fiducia all’Amministrazione provinciale, nonostante il ritardo spaventoso con cui sono stati condotti i lavori per l’apertura dello svincolo in località Folcara”: è quanto ha dichiarato ieri Giuseppe Sebastianelli, spiegando i motivi per cui la protesta avviata lunedì e che ha compreso anche il blocco della superstrada, è stata sospesa, almeno per il momento. La Provincia, nella persona dell’ingegner Antonio Trento, responsabile del procedimento,  ha infatti assicurato, durante un colloquio telefonico intercorso ieri pomeriggio con l’ex assessore, che entro il prossimo 24 settembre la strada sarà consegnata alla città e usufruibile dagli automobilisti. Ma gli abitanti della zona, e per la verità lo stesso Sebastianelli, non gioiscono ancora: per il momento aspettano che trascorrano questi dieci giorni, e in tutti i casi porteranno con loro l’amarezza degli ultimi dodici mesi, a tanto ammonta il ritardo nella consegna dei lavori, e l’esasperazione che li ha spinti a scendere in strada e a bloccare la strada.  Al loro fianco, oltre a Giuseppe Sebastianelli, che da settimane è capofila della protesta e della richiesta dell’immediata riapertura dello svincolo, si sono schierati tanti altri politici della città, come Giovanni Valente, Francesco Evangelista, Aldo Diodati, Orazio Picano, Vincenzo Tiseo, Giuseppe La Norcia, Emilio Iannetta, Robertino Marsella, Ettore Urbano e Fabio Fiorillo, tutti convinti che i residenti della località Folcara hanno pagato un prezzo abbastanza alto. “I cassinati di via Folcara – ha dichiarato Sebastianelli – hanno rinunciato a via Ausonia vecchia per moltissimi mesi, dal momento che appunto è stata chiusa al traffico per i lavori dello svincolo, e non possono più attendere né tantomeno continuare a percorrere la pericolosissima stradina alternativa a loro disposizione, per questo  è ora di ridare ai nostri concittadini immediatamente la vecchia strada oppure, il che è naturalmente auspicabile, aprire lo svincolo, anche alla luce della considerazione che sembra orami completato, e rendere un servizio al benessere della collettività”