Salute mentale, la Asl chiama a raccolta studenti e amministratori

10 Novembre 2010 0 Di redazione

Un doppio appuntamento, con un coinvolgimento ampio, per una campagna educativa tesa ad abbattere la diffidenza, l’ignoranza, la discriminazione che portano a tenere i malati di mente lontani da ogni forma di socialità. E’ l’obiettivo della Asl Lanciano Vasto Chieti che domaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani, giovedì 11 novembre, celebra a Vasto (Chieti) la Giornata della salute mentale con due iniziative legate da un comune denominatore: la lotta allo stigma e al pregiudizio, e la diffusione di una cultura diversa, nel segno del rispetto e della piena integrazione dei malati di mente nella vita sociale, lavorativa e di relazione.

Alle ore 10, presso il cinema Corso di Vasto, sarà proiettato il film «Si può fare» di Giulio Manfredonia, con Claudio Bisio e Anita Caprioli, una commedia che offre uno spaccato della vita degli psichiatrici e della loro difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro a causa dell’antico pregiudizio che inchioda questi malati al cliché dei soggetti socialmente pericolosi e condannati a vita a un deterioramento progressivo. Un tema impegnativo che coinvolge senza tediare grazie a una narrazione “leggera”, che concede spazio alla speranza, perché alla fine sulla malattia prevale un modello di riabilitazione innovativo e concreto, che offre ai malati una possibilità di recupero attraverso il lavoro.

Alla proiezione assisteranno gli studenti delle quinte classi degli Istituti Superiori di Vasto, che al termine saranno invitati a confrontarsi in un dibattito al quale prenderanno parte Nicola Carlesi, psichiatra, e Giovanni Colonna, psicologo, entrambi del Servizio Salute Mentale di Vasto, e Domenico Mattucci, responsabile delle cooperative impegnate con l’Azienda sanitaria nei programmi di riabilitazione psichiatrica.

Nel pomeriggio, invece, alle ore 16, presso la Sala Michelangelo di Palazzo d’Avalos, è in programma una tavola rotonda suòl tema “Lavorare è la cura: riflessioni su esperienze di riabilitazione attraverso progetti di formazione-inserimento lavorativo”, cui prenderanno parte i sindaci, rappresentanti di associazioni, enti che collaborano con il Dipartimento di salute mentale a progetti riabilitativi attraverso borse lavoro.

«Il recupero delle abilità residue dei malati psichiatrici rappresenta il punto centrale della nostra attività – sottolinea Carlesi – poiché le strutture di riabilitazione sono uno strumento di inclusione importante nel nostro percorso terapeutico, dove riannodare i fili spezzati dalla sofferenza mentale, e ripristinare quelle attività emotive, sociali e intellettuali indispensabili per vivere e lavorare nella società. I malati, col nostro aiuto, ce la mettono tutta per riprendere i panni della normalità, ma hanno bisogno di reintegrarsi nel tessuto sociale, non più oggetto di diffidenze e luoghi comuni che condannano all’emarginazione più della stessa malattia. Solo attraverso una diversa accettazione da parte della società questi soggetti avranno la possibilità di tornare a sentirsi nuovamente persone».