Scontri a Roma, uno studente racconta la sua testimonianza

15 Dicembre 2010 0 Di redazione

“Il corteo è stato bellissimo, l’impressione era che ci fossero centinaia di migliaia di persone. Ogni tanto, comunque, si notavano i (pochi, per la verità) gruppi organizzati con scudi, caschi e volto coperto. Dopo la notizia della fiducia, attraverso gli impianti audio presenti sui vari camion, ci hanno comunicato che il corteo avrebbe proseguito verso Piazza del Popolo per fare una grande assemblea. Passando per il lungo Tevere si notavano però già i primi segni di quello che poi sarebbe successo, con alcuni incendi appiccati qua e là (in particolare ad una macchina e, penso, a bidoni o altro materiale infiammabile). A Piazza del Popolo io e due mie amiche ci siamo posizionati sulla parte opposta a Via del Corso, e abbiamo visto prima il lancio di fumogeni, petardi e bastoni verso i poliziotti posizionati all’imbocco di Via del Corso e le fiamme all’imbocco di Via del Babbuino, e poi la carica della polizia con le camionette e con gli agenti a terra armati di scudi e manganelli, carica che ha allontanato il grosso dei manifestanti verso piazzale Flaminio. Due o tre poliziotti sono poi venuti verso di noi, che eravamo rimasti (una ventina circa di persone, in prevalenza ragazze) a ridosso del muro, vicino alle fontane, dalla parte di Via Ferdinando di Savoia. Abbiamo subito alzato le mani, e i poliziotti ci hanno intimato, urlando e agitando in aria i manganelli, di andarcene. Abbiamo iniziato a muoverci, ma siccome io e le mie due amiche eravamo tra i più vicini ai poliziotti, e poiché una di loro era anche rimasta leggermente indietro, io mi sono fermato e le ho messo la mano sulla spalla come per incoraggiarla a spostarci. Uno dei due poliziotti mi ha dato un colpo di manganello sul braccio, e poi ho ricevuto subito un altro colpo (più lieve) sulla gamba. Allora, mentre la mia amica procedeva ora davanti a me, mi sono girato, ho alzato le mani e, continuando a camminare all’indietro, ho guardato negli occhi i non giovanissimi poliziotti che mi avevano colpito. Io capisco che, asserragliati a Via del Corso, devono aver passato un brutto quarto d’ora, ma noi eravamo palesemente indifesi e estranei alla violenza, e nonostante questo hanno dovuto aggredirci verbalmente e anche, seppure in maniera lieve, fisicamente. Ci siamo allontanati verso Via Ferdinando di Savoia, e lì, come ultima cosa, abbiamo visto un nucleo dii finanzieri schierati in tenuta antisommossa, a sbarrare l’altro ingresso laterale alla piazza e, dall’altra parte, alcuni manifestanti che stavano tentando di ribaltare auto e altro materiale per creare delle barricate”.