Usura, la Regione “sblocca” 450 mila euro del fondo di prevenzione degli anni precedenti

3 Dicembre 2010 0 Di redazione

La Commissione Affari Istituzionali del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Stafano Galetto (Pdl), ha dato parere favorevole all’unanimità a una delibera di Giunta per l’utilizzo di 450 mila euro di quota residua degli anni precedenti del fondo per prevenire e combattere il fenomeno dell’usura tramite la convenzione tra Regione Lazio e Unionfidi.
“Il provvedimento votato oggi – ha detto il presidente Stefano Galetto – si inserisce nel quadro complessivo di una strategia messa in campo dalla Regione per contrastare e debellare uno degli aspetti più odiosi con cui si manifesta l’attività della criminalità organizzata, che tiene sotto ricatto e manda in rovina molte famiglie del nostro territorio. Nel Bilancio 2010, infatti, la Regione ha già stanziato 1 milione e 250 mila euro per dare aiuto a chi è vittima reale o potenziale degli usurai, attraverso le associazioni, le fondazioni e i Confidi del Lazio, più altri 750 mila euro con avviso pubblico a Province, Comuni e Municipi di Roma per aprire nuovi sportelli antiusura o potenziare quelli esistenti. Inoltre – ha proseguito Galetto – altri 2 milioni di euro sono stati impegnati sul capitolo microcredito per sostenere famiglie e individui indebitati che non possono avere accesso al credito legale e che potrebbero cadere facilmente nella trappola dell’usura. Come si vede, si tratta di un impegno serio e costante per contrastare la criminalità e affermare la legalità e sul quale anche oggi abbiamo raggiunto l’unanimità in commissione”.

L’assessore regionale ai Rapporti con gli Enti locali e politiche per la sicurezza, Giuseppe Cangemi, ha dichiarato che “dai rapporti stilati dalle prefetture del Lazio emerge un quadro molto preoccupante sulla diffusione del fenomeno dell’usura, non solo nei capoluoghi di provincia ma anche in alcuni comuni particolari. Si tratta di un reato che spesso non emerge nella sua reale entità perché molti preferiscono non denunciare. Soprattutto nei piccoli comuni – ha aggiunto Cangemi – si è restii a chiedere aiuto quando si è indebitati perché è difficile mantenere l’anonimato. La Regione può intervenire in questi casi indirizzando le vittime verso altri punti di ascolto a tutela della privacy”.

Anche i consiglieri di opposizione presenti oggi in commissione, Bruno Astorre e Carlo Lucherini del Pd e Luciano Romanzi del Psi, hanno dato parere favorevole alla delibera, ribadendo l’impegno di tutti a porre in essere misure e strumenti per contrastare la pratica dell’usura e per tutelare le vittime e le famiglie indebitate. Bruno Astorre ha sottolineato l’importanza di “attivare una efficiente comunicazione istituzionale verso i cittadini e i territori, non solo per informarli su come evitare di indebitarsi e di incappare nell’usura, ma soprattutto per rendere loro noto quali siano gli strumenti già operativi messi in campo da Regione e dal mondo dell’associazionismo e del volontariato per chiedere assistenza e uscirne fuori”. Hanno dato parere favorevole anche i consiglieri Alessandro Vicari e Andrea Bernaudo della Lista Polverini, Chiara Colosimo del Pdl e Rodolfo Gigli dell’Udc.