Yara, scagionato “l’uomo nero” accusato per una traduzione sbagliata. Rientra l’allarme xenofobia

6 Dicembre 2010 0 Di redazione

Battuta d’arresto per la vicenda di Yara. Le indagini sembravano aver preso una strada ben precisa ma, oggi pomeriggio, si mette un punto e si torna a capo. Il Gip, infatti, pur convalidando il fermo giudiziario del marocchini sospettato di omicidio volontario e del sequestro di Yara, lo ha rimesso in libertà. Gli indizi che avevano fatto scattare l’arresto si sono dimostrati infondati. “Allah mi perdoni, ma non l’ho uccisa io”, sarebbe stata una frase liberamente e erroneamente tradotta da una intercettazione telefonata fatta al 22enne, il quale, in quella telefonata, avrebbe invece fatto un’imprecazione del tutto scollata dalla vicenda di Yara. Per cui il marocchino torna in libertà con tante scuse. Torna il buio, quindi, sulla vicenda che, però, fa riaffiorare una speranza. Se l’arresto del marocchino aveva fatto ipotizzare la morte violenta della 13enne, oggi, questo non appare più scontato anche se a dieci giorni dalla scomparsa, le speranze di rivederla viva sono appese ad un sottile filo. Rientra anche l’attacco xenofobo causato dall’ipotesi che ad uccidere la ragazzina fosse stato uno straniero. La notizia, infatti, aveva generato un preoccupante movimento anti straniero.