Bruno Di Ciano: “Questa è la vera storia dell’Ente Fiera di Lanciano”

15 Gennaio 2011 0 Di redazione

“Posso dire, senza paura di essere smentito in quanto in possesso di documentazione inequivocabile, che nel corso della mia gestione dell’Ente Fiera, in qualità di Coordinatore dal 1994 al 2005, ho avuto il compito specifico di risanare l’Ente attraverso il rilancio di vecchie Fiere (n.d.r. ho trovato nel 1994 in calendario la sola Fiera dell’Agricoltura) e la ricerca di nuove possibilità di rassegne e manifestazioni”. Lo scrive in una lunga lettera Bruno Di Ciano “La Destra” Lanciano. Un lungo intervento con cui, Di Ciano, punta a ricostruire la storia dell’Ente fiera di Lanciano.
“Ho trovato nel 1994 un Ente dissestato sia a livello economico che d’immagine (erano 3 anni che si realizzava solo la Fiera dell’Agricoltura ed il passivo ammontava a quasi sei miliardi delle vecchie Lire con una ovvia grave compromissione dell’immagine dell’Ente); mi sono messo al lavoro, sfidando anche le leggi economiche dal momento che vi era l’impossibilità, alla luce del notevole passivo, di assumere nuovi oneri, e pertanto vi era pochissima disponibilità economica ed ho in primis ribattezzato il luogo ideando “Lanciano Fiera” per ben evidenziare che quello sarebbe stato il luogo dove si sarebbero realizzate nuove fiere e diversi eventi.
Successivamente, e senza soldi, ho cominciato ad ideare, programmare e realizzare, riscuotendo un successo clamoroso nuove manifestazioni ed eventi che, sin dalle prime edizioni, si sono dimostrate di interesse nazionale sia per gli operatori di settore che per i visitatori; “LancianoFiera” ha cominciato da subito a funzionare e si è dimostrato un volano per l’economia locale nonché veicolo promozionale dell’Abruzzo presso i Media nazionali che si interessavano agli eventi proposti.
Cessato il mio mandato alla fine del 2005, erano in calendario una lunga serie di rassegne e manifestazioni che si erano affermate e consolidate nel corso degli anni e avevano raggiunto rilevanza ed importanza nazionale, con espositori provenienti da tutto il territorio nazionale e da alcuni Stati europei. La fiera dell’agricoltura era diventata attraverso “Lanciano Fiera” con un lungo lavoro e senza mezzi, il polo fieristico Regionale. I successi ottenuti facevano chiudere tutti gli anni della mia gestione con i bilanci in attivo.
All’inizio del 2005, l’allora Presidente p.t. Pasquini, nominato nel 1999 in quota Comune di Lanciano come consigliere e nominato successivamente Presidente al posto dell’Avv. Paolini e su consiglio dello stesso che nel 2001 si candidava a Sindaco di Lanciano e rassegnava le dimissioni (il Presidente dell’Ente va scelto per Statuto tra i consiglieri in quota Comune di Lanciano), doveva cessare dal proprio mandato in quanto i soci dell’Ente avevano provveduto a nominare i nuovi consiglieri e il Sig: Pasquini non rientrava nella lista dei tre consiglieri nominati dal Comune di Lanciano. Il Sig. Pasquini incredibilmente, come se l’ente fiera gli appartenesse, si rifiutava di consentire l’avvicendamento del nuovo consiglio di amministrazione adducendo questioni legali e dubbi interpretavi relativamente allo Statuto. L’allora Sindaco p.t. del Comune di Lanciano Avv. Paolini ometteva alquanto stranamente di estromettere il Sig. Pasquini (successivamente lo faceva invece con il consigliere Roberto Assenti e recentemente con il Presidente Donato Di Fonzo) dimostrando solo debolezza; il consiglio di amministrazione, ancorchè validamente nominato, non si insediava e, attraverso lungaggini pretestuose ed antigiuridiche, si arrivava al punto che, insediatosi il nuovo Presidente della Provincia di Chieti Coletti e il nuovo Governatore della Regione Abruzzo Del Turco (entrambi ai vertici di Enti soci dell’ente Fiera), veniva modificata la lista dei membri del consiglio di amministrazione in forza della circostanza che il centro sinistra aveva vinto le provinciali e le regionali e il Sig. Pasquini, nominato in quota centro destra nel 1999, accettava di cessare dalla carica di Presidente p.t. per farsi nominare, appoggiato dalla maggioranza dei consiglieri dell’Ente Fiera in quota centro sinistra (votavano contro solo i consiglieri del Comune di Lanciano) Coordinatore dell’Ente Fiera per così prendere il mio posto. Esautorato nelle mie funzioni e fortemente rammaricato ed amareggiato per la mancanza di rispetto nei miei confronti per l’impegno profuso e per i clamorosi risultati ottenuti che avrebbero dovuto determinare, nell’interesse esclusivo dell’Ente e non per avulse logiche politiche il proseguimento del mio incarico, rifiutai anche la carica di consigliere in quota Comune di Lanciano che mi avrebbe portato ad essere il Presidente per non creare problematiche interne all’Ente e per non disperdere tutto il bene fatto in undici lunghi anni di intensa attività professionale nell’esclusivo interesse di “Lanciano Fiera” e della popolazione della Regione Abruzzo.
Presidente dell’Ente veniva nominato Donato Di Fonzo.
Il binomio Pasquini – Di Fonzo, come ho già innumerevoli volte denunciato e documentato, ha portato l’Ente Fiera ad un inesorabile declino socio-economico e culturale oggetto peraltro di specifica ed accesa polemica come si può riscontrare nella cronaca locale degli ultimi giorni.
Un lavoro di undici anni costato tantissimo sacrificio e condito da infinita dedizione, distrutto, vanificato e calpestato in neanche un lustro dalla incompetenza assoluta del binomio di cui sopra che, laddove avesse avuto un minimo basilare di competenza, come già denunciato, poteva vivere di rendita semplicemente amministrando il lavoro precedentemente svolto dal sottoscritto; bastava la ordinaria amministrazione ma, evidentemente, il binomio Pasquini-Di Fonzo non è stato idoneo a svolgere, è sotto gli occhi di tutti, neanche la ordinaria amministrazione. Ciò che dico è documentabile ed incontrovertibile.
Non posso rimanere inerte dinanzi ad affermazioni quali quelle del Consigliere Regionale Emilio Nasuti che, nel replicare alle mie dichiarazioni, ha affermato di non conoscere circostanze che oramai sono di dominio pubblico in quanto oggetto di specifiche inchieste giornalistiche, denunciate da tre anni dal sottoscritto e che un politico deve necessariamente conoscere prima degli altri, in quanto gli è demandata la gestione della cosa pubblica.
E’ fare gli interessi di Lanciano ed, in generale, di tutti gli Abruzzesi, elargire sovvenzioni da un lato e confermare dall’altro un management che ha palesemente dimostrato le proprie competenze portando al declino inesorabile l’Ente Fiera? Valga un esempio per tutti: nel 2007 la rassegna “Sposiamoci”, che sotto la mia gestione era un evento molto importante che richiamava operatori del settore e visitatori, è stata annullata 2/3 settimane prima della data prevista per mancanza di espositori!!! Il management del polo fieristico regionale ha il compito di promuovere ed organizzare fiere ed eventi. Se il management non riesce a svolgere questo compito relativamente ad una fiera già affermata come può essere riconfermato? Sulla base di quale logica non è stato immediatamente destituito? La medesima rassegna nel 2008, 2009 e 2010 è stata realizzata negli stessi padiglioni di “Lanciano Fiera” ma organizzata da imprenditori privati! Cosa dire di più???
Ho dimostrato sul campo la mia competenza e professionalità ed oggi, anche in veste di responsabile cittadino de “La Destra”, ritengo che sia necessario un intervento immediato e radicale: provvedere all’immediata revoca di tutto il management.
Consiglio altresì ai soci dell’Ente Fiera una urgente modifica dello Statuto al fine specifico di evitare il ripetersi delle vicende verificatesi negli ultimi anni che hanno inciso in maniera così negativa sulle sorti dell’Ente. Penso che sia opportuno che i soci nominino un solo consigliere ciascuno, con riserva al Comune di Lanciano della scelta del Presidente che dovrà dimostrare di avere specifiche competenze del settore. Nominare un Direttore Generale con responsabilità gestionali e del personale, conferendogli ampi poteri nell’ambito delle indicazioni dei soci con verifica annuale relativamente al raggiungimento degli obiettivi programmati dai soci. Continuare nel mantenimento dell’organo di controllo dei Revisori. Favorire l’ingresso di investitori privati anche al fine specifico di arrivare ad una gestione imprenditoriale dell’Ente, per poter giungere presto alla delocalizzazione al fine specifico di raggiungere livelli già conquistati da altri competitor.
Spero che da oggi – conclude Di Ciano – chi vorrà rispondermi lo farà pubblicamente ed in termini propositivi.
Mi dichiaro, ora come da sempre, disponibile a qualsivoglia confronto pubblico e mediatico sulle strategie più opportune per il rilancio dell’Ente anche per palesare il reale attaccamento alla città ed alla crescita del territorio”.