La Befana delle polemiche. Italia Nostra scrive al commissario prefettizio

10 Gennaio 2011 0 Di redazione

Una Epifania troppo rumorosa festeggiata anche con fuochi di artificio, in pieno centro e in piena notte. Angelo Spallino dell’associazione ambientalista Italia Nostra non ci sta e scrive al commissario prefettizio di Cassino.
“Questa associazione le scrive per informarla di quanto accaduto nella notte della Befana alle ore 01 del mattino in piazza green Sicuramente la manifestazione che prevedeva il suono dei canti della befana da parte di suonatori era stata autorizzata, perché era scortata dalla macchina della polizia municipale; come vietare lo svolgimento di una manifestazione folcloristica ben radicata da anni nel folclore locale?
Ma era stata autorizzato lo sparo di fuochi artificiali in una piazza gremita di persone alle ore una del mattino; spero di no e che questo episodio sia l’ennesimo di allegra interpretazione e dilatazioni delle autorizzazioni concesse come avviene da anni.
Ma perché la polizia municipale non è intervenuta per impedire che cittadini venissero svegliati da botti e petardi?
In piazza green e piazza Miranda ,ma anche nelle altre piazze e strade di Cassino i diritti Costituzionali alla salute ed al riposo vengono puntualmente disattesi.
Per tale motivo la informo che dopo la calda estate 2010(giostre, concerti,festival della birra, manifestazioni motoristiche) i cittadini di piazza green hanno deciso di dire basta e,dopo una riunione , hanno deciso di portare il problema annoso alla attenzione della Procura della Repubblica.
Mi auguro – conclude Angelo Spallino – che nel futuro eventuali autorizzazioni prevedano un effettivo controllo sulla rumorosità della musica e dell’impatto generale di rumorosa antropizzazione in un ambiente già stanzialmente urbanizzato.
Se si concede una piazza non si possono lasciare i cittadini residenti in ostaggio di organizzatori tesi al massimo profitto e di caciaroni votati al massimo sballo: non si possono rilasciare autorizzazioni sapendo di non poter poi effettivamente controllare”.