Presentato a Falvaterra il libro “Nel segno di Valcento”

8 Gennaio 2011 0 Di redazione

Pubblico delle grandi occasioni per la presentazione del libro “NEL SEGNO DI VALCENTO. Viaggio nel Lazio meridionale attraverso le simbologie Templari e degli altri Ordini monastico-cavallereschi” di Giancarlo Pavat, svoltasi nel giorno dell’Epifania a Falvaterra (FR) presso la Caffetteria “Il Sagittario”, in piazza Umberto I°. Evento organizzato dall’Amministrazione Comunale, dalla XVI Comunità Montana, in collaborazione con la dalla Pro Loco e dall’Associazione Culturale Fabrateria. Tra presenti Adriano Piccirilli e Gianni Martini rispettivamente presidente e vice dell’Associazione. Fabrateria, Fausto Puddu dell’Associazione di rievocazioni storiche e studi templari “L’armata delle due corone” di Ceprano che ha gentilmente prestato vessilli ed armi templari con cui è stata addobbata la sala, i ricercatori del mistero ed ufologi Ivan e Morena Ceci. A fare gli onori di casa il sindaco di Falvaterra professor Antonio Lancia ed il presidente della XVI Comunità Montana dottor Augusto Carè. Il quale ha aperto i lavori ringraziando Pavat, di cui è amico personale, per l’opera di divulgazione, sottolineando l’importanza del suo libro. Che si pone come importante realtà non solo nello studio e nelle ricerche sui Templari e la storia medievale della Ciociaria, ma soprattutto come strumento prezioso per la conoscenza del territorio. “Troppo spesso bistrattato e denigrato” ha polemicamente puntualizzato Paolo Ruggeri, nella doppia veste di moderatore dell’evento e di entusiasta lettore del volume. “Grazie al quale stiamo davvero riscoprendo la nostra terra, la sua storia meno nota, i suoi angoli e le sue bellezze più sconosciute” ha concluso, non senza aver prima chiesto agli amministratori presenti di farsi parte attiva in questi questa voglia di riscatto della terra ciociara “che non ha nulla di che invidiare a nessuno”. La dottoressa Alessandra Leo, invece, storica dell’arte e delle religioni, nonché guida turistica che ha collaborato nella stesura del volume ed in molte delle ricerche ivi descritte, nel dirsi concorde con gli aspetti affrontati dai precedenti relatori, ha voluto evidenziare con forza l’elevato spessore storico e scientifico del libro di Pavat. “Si affrontano i misteri dei Templari, e non solo, ma con metodo e rigore basati sui più solidi principi della ricerca scientifica”. L’autore, per mezzo di supporti multimediali ha illustrato le tematiche salienti del volume ed il filo conduttore che è, appunto, quello delle simbologie utilizzate dai Templari. Ha mostrato molte di queste mediante fotografie scattate proprio a Falvaterra e nella vicina Ceprano. Suscitando lo stupore e la curiosità di molti dei presenti. “Spesso questi simboli li abbiamo vicini a noi, sull’uscio di casa, ma non li notiamo nemmeno. Questo libro inviata ad osservare la realtà che ci circonda i nostri paesi, i nostri monumenti, con occhi diversi, cercando di cogliere il messaggio inciso, scolpito nella pietra, lasciatoci dai nostri avi, secoli e secoli fa”. C’è stato ampio spazio per interventi e domande del pubblico, permettendo di accennare ad altri argomenti presenti “Nel segno di Valcento”, come quello della sapienzialità templare, del misterioso affresco con il “Cristo nel labirinto” di Alatri e della presenza in Ciociaria di indizi che potrebbero far pensare la conoscenza dell’esistenza del Continente americano secoli prima del viaggio di Colombo. Al termine gli intervenuti hanno brindato al successo de “NEL SEGNO DI VALCENTO” durante il rinfresco allestito da Terenzio, Manuela e Giordano Santilli del Bar caffetteria “Il Sagittario”.
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