Rapine alla Tercas, preso a Cerignola uno dei banditi

26 Gennaio 2011 0 Di redazione

I militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Teramo, dopo una lunga serie di accertamenti investigativi che hanno permesso di fare luce su una sequenza di colpi, avvenuti tra settembre del 2009 e luglio 2010 nella provincia di Teramo, in collaborazione con i colleghi di Cerignola (FG), hanno assicurato alla Giustizia uno degli autori delle rapine agli sportelli bancari abruzzesi e posto le risolutive basi per la cattura degli altri componenti del gruppo criminale.

La Banda aveva agito sempre armata di taglierino e con i volti travisati anche con maschere carnevalesche, così come hanno verificato con certezza i Carabinieri nel corso delle indagini, in almeno quattro episodi delittuosi, tutti ai danni di filiali della TERCAS.
La prima volta i banditi avevano agito il 1 settembre 2009, quando si erano fatti consegnare dagli impiegati di Castelnuovo Vomano 20.000 euro in contanti;
la seconda volta, il 15 dicembre 2009 a Sant’Omero, dove il bottino era stato di 50.000 euro;
la terza volta, il 15 aprile 2010 in Ancarano, con un provento di altri 20.000 euro;
infine, il 17 luglio 2010 dove riuscivano ad impossessarsi di altri 20.000 euro, in Sant’Egidio alla Vibrata.

Il gruppo di rapinatori si era rivelato particolarmente qualificato per la rapidità d’azione e l’alta capacità tecnica.

Infatti, il giorno prima del colpo ed in località prossime a quella dove sarebbe avvenuta la rapina, venivano asportate vetture del gruppo Fiat dotate del medesimo tipo di centralina elettronica ( in particolare Alfa Romeo 156 e Lancia Lybra ) che poteva essere ingannata attraverso un particolare dispositivo elettronico.

L’apparecchio in possesso della banda veniva collegato alla presa seriale dell’abitacolo dei mezzi immediatamente dopo essere stati aperti, cosicché tutti i servizi elettronici dell’auto potevano essere bypassati, per mettere la vettura a disposizione dei malfattori nel minor tempo possibile.

L’attività investigativa coordinata dal P.M. Stefano GIOVAGNONI, ha condotto i militari di Teramo a porre in evidenza gli inconfutabili elementi oggettivi di reità, che hanno costituito le fonti di prova ritenute valide dal GIP Guendalina BUCCELLA per emettere, nel mese di ottobre dello scorso anno, il provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di un giovane di Cerignola.

Si tratta di DI BITONTO Antonio, 22enne della località della provincia di Foggia, già pregiudicato per reati della medesima indole, che si era reso irreperibile immediatamente dopo, sino alla mattina del 22 gennaio scorso quando, braccato costantemente dai Carabinieri e ormai non più in grado di sostenere la sua condizione di fuggiasco, si è dovuto consegnare presso il Comando dell’Arma di Cerignola, laddove è stato tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza restrittiva teramana e tradotto in carcere.

Le investigazioni dei Carabinieri di Teramo sulla banda di Cerignola si sono concentrate anche nel vicino territorio ascolano laddove, per le similitudini sulle particolari modalità attuative di alcune rapine commesse in quella provincia e la coincidenza con il periodo della catena dei delitti teramani, si ha ragione di ritenere che possano essere avanzate concrete ipotesi di responsabilità anche sui colpi avvenuti nelle marche.

Proprio su questo tema è in corso un’intensa attività di cooperazione tra le due Procure della Repubblica interessate che porterà ad ulteriori sviluppi, con la definitiva identificazione e la successiva cattura degli altri componenti della banda.