Un ponte per clandestini tra l’Afghanistan e l’Italia, eseguite 48 carcerazioni cautelari

12 Gennaio 2011 0 Di redazione

L’Italia come ponte per il trasferimento dei clandestini dalle Regioni dell’Afghanistan ai Paesi del centro e nord Europa, operato dietro pagamento di ingenti somme di denaro versato dai congiunti dei migranti unitamente alle somme occorrenti ai costi del trasferimento e mantenimento degli stessi. Per i trasferimenti delle somme in denaro pattuite per l’ingresso illegale utilizzato il sistema “hawala”, che consente l’anonimato dei soggetti “hawalard”coinvolti nei vari transiti di denaro.
E’ quanto emerso da un’indagine condotta dalla Digos e Squadra Mobile della Questura di Frosinone in collaborazione con le Squadre Mobili delle Questure di Roma e Bolzano, coordinata dal Servizio Centrale Operativo, dal Servizio Centrale Antiterrorismo, dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e dai Sostituti Procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura di Roma Leonardo Frisani e Francesco Polino, con il supporto informativo dell’A.I.S.I., conclusasi con l’emissione di 48 ordinanze di custodia cautelare in carcere a firma del G.i.p. Maria Bonaventura.
L’organizzazione criminale, composta da soggetti, prevalentemente di origine afgana, con base operativa anche a Roma, era affiliata ad un più esteso gruppo criminale transnazionale originariamente di origina curda e finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed al procacciamento e/o alla falsificazione di documenti validi per l’espatrio, con ramificazioni in diversi Stati tra cui l’Afghanistan, Pakistan, Iran, Grecia, Turchia, Francia, Svezia, Norvegia e Regno Unito.
I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà oggi, 12 gennaio alle ore 15,00 presso la Procura della Repubblica di Roma, piazzale Clodio, negli uffici del dr. Polino.