Da Napoli a Cassino per rapinare banche e negozi, spacciare droga e valuta falsa

12 Febbraio 2011 0 Di redazione

La rapina compiuta ieri alla filiale della Banca Popolare del Cassinate nel quartiere Le Residenze a Cassino è l’ennesima prova di come la rotta del crimine unisce il capoluogo campano a Cassino. Quasi un dazio da pagare per la città martire che, grazie alla sua centralità, si è sviluppata diventando negli anni crocevia industriale e commerciale tra Lazio e Campania.
La malavita organizzata, ma anche i cani sciolti del napoletano, oggi, grazie alla distanza ridotta, sono diventati anche pendolari del crimine: arrivano a Cassino in giornata, commettono le malefatte, e se ne tornano in Campania. Anche ieri sarebbe dovuta andare così. I due rapinatori hanno rubato uno scooter nel napoletano, sono arrivati a Cassino , hanno rapinato l’istituto di credito e, se non fossero intervenuti gli agenti della polizia di Cassino per arrestarli, sarebbero tornati a Napoli con il loro bottino di 6.200 euro. Pressappoco con la stessa dinamica vengono svaligiati di notte i negozi del centro. Diversamente accade, invece, per i furti in abitazione. Infatti le case solitamente vengono svaligiate da malviventi (italiani e stranieri) partiti da campi nomadi campani, in gruppi di quattro o cinque, con la stessa auto. Arrivati nel Cassinate razziano case e garage tornandosene in Campania ciascuno con una macchina rubata carica di bottino. Spacciatori di droga e di valuta falsa,invece scelgono, spesso, il treno. Come fossero commercianti, arrivano direttamente in centro a Cassino, piazzano dosi di stupefacente, rifilano banconote da 20, 50 o 100 euro false, e se ne tornano a casa con valuta buona. Un fenomeno contro il quale si stanno adoperando le forze dell’ordine che hanno uno strumento fondamentale: il foglio di via obbligatorio. E’ quel provvedimento che, carabinieri o polizia, adoperano per allontanare quei tipi ritenuti sospetti. Se uno residente altrove, con tanto di precedenti penali, viene trovato in giro a Cassino (o in qualsiasi altro posto d’Italia) senza che lo stesso possa dimostrare un giustificato motivo per quella visita, gli si può ordinare di andar via. Un sistema che fa storcere il muso a chi lo ritiene una contrazione dei diritti democratici, ma resta un valido metodo per mantenere controllati i fenomeni malavitosi in città come Cassino.
Ermanno Amedei