Riserva naturale “San Giovanni in Venere”, il Comune approva il Piano di Gestione 2011

9 Febbraio 2011 0 Di redazione

“Abbiamo fatto un altro passo in avanti per l’attivazione della Riserva Naturale Regionale “San Giovanni in Venere” – afferma l’Assessore all’Ambiente, Andrea Natale (PRC-FDS) – “Dopo la definizione del Piano d’Azione, il 30 dicembre 2010, con questo atto poniamo le basi per sviluppare le azioni necessarie ad attuare la tutela delle specie presenti nei 52 ettari della Riserva e iniziare a promuovere progetti e accordi per un turismo più rispettoso dell’ambiente che veda come protagonisti i nostri operatori turistici e gli imprenditori agricoli”.
La L.R. n°5/2007 ha individuato il Sistema di Aree Protette della Costa Teatina che alle già esistenti Riserve di Torino di Sangro e Vasto aggiungeva la Riserva di “Grotta delle Farfalle”, nei Comuni di Rocca San Giovanni e San Vito Chetino, le Riserva di “Punta dell’Acquabella” e “Ripari di Giobbe” nel Comune di Ortona, la Riserva “Marina di Vasto” nel Comune di Vasto e per ultima la Riserva/Sito di “San Giovanni in Venere” (vedi art.4, comma 3 della L.R. n°5/2007).
“La nostra Riserva – continua Natale – è stata definita la Riserva DIMENTICATA. Nata in Consiglio Regionale, durante la discussione della l.r. n. 5 del 2007, è Riserva Regionale a tutti gli effetti, anche se non figura negli elenchi regionali. Ci siamo confrontati con tecnici ed esperti nazionali ed internazionali che hanno convenuto con noi su questo. Ne è testimonianza anche l’accettazione da parte della Rete Adriatica della Aree Protette (AdriaPAN – vedi http://triviadicerrano.blogspot.com) come membro effettivo”.
“Consapevoli delle potenzialità di sviluppo di un’altra economia – aggiunge Natale – nel Piano di Gestione sono previste, oltre al Piano di Assetto Naturalistico, strutture per migliorarne la fruizione e la tutela e progetti come la Carta degli Impegni, rivolta agli operatori commerciali, bar, ristoranti, agriturismi, pizzerie, balneatori, con la quale gli stessi si impegnano a rispettare alcune condizioni sviluppate in un regolamento, che mirano alla “sostenibilità generale” della loro attività, al fine di efficentare la loro impresa con i vantaggi di economicità, rispetto dell’ambiente (riduzione della loro impronta ecologica), vantaggio pubblicitario verso i loro clienti Ci attiveremo – precisa ancora Natale – Affinché la Riserva serva per presentare anche buone pratiche relative alle specificità e per introdurre modalità di miglioramento delle strutture edilizie coinvolte”.
“La Riserva – spiega Natale– spero sia l’antipasto che serva a far capire quanto potrebbe fare il Parco Nazionale per le nostre Comunità. C’è timore che nasce dalla non conoscenza, timore alimentato ad arte da chi il Parco non lo vuole. Un Parco, un’area protetta, in generale sulla carta porta solo vantaggi. Deve essere progettato, attuato e gestito con grano salis e da persone esperte. Paragoniamolo ad una casa: – conclude Natale – Se nel progettare trascuriamo qualcosa, se nel realizzarlo scegliamo un Direttore dei lavori e dei muratori che non sono capaci, è probabile che la casa non sia abitabile, crolli, o abbia problemi di dispersione di calore o necessità di continui interventi di manutenzione. Non volere il Parco – chiosa Natale – perché si vedono solo i problemi, è come non voler costruire casa perché si ha paura che non sia abitabile, che crolli o abbia problemi o costi eccessivi di gestione! Sia per la casa che per il Parco l’importante è affidarsi a persone esperte, capaci e professionali”.