Stalking: “Vanno assistiti vittima e carnefice”, lo dice lo psichiatra

16 Febbraio 2011 0 Di redazione

Stalking, quando l’amore diventa molesto, è il titolo del convegno che si è svolto questa mattina nella sala teatro della Asl di Frosinone in via Armando Fabi, organizzato dalla stessa Asl. “Non esiste un profilo unico dello stalker, è un fenomeno complesso e trasversale. Lo stalker, al di la della professione, è un individuo fragile quasi sempre di sesso maschile che nella fase adolescenziale ha sofferto della sindrome dell’abbandono.” Lo psichiatra Salvatore Merra, ospite presso la Asl di Frosinone in qualità di relatore, spiega il fattore scatenante dello stalkilg, da dove origina e quali possono essere gli aspetti psicologici da individuare per riconoscerne uno potenziale. Colui che segue furtivamente la preda. Questa la traduzione di “stalker”, termine inglese ormai molto conosciuto in Italia e che definisce un individuo insicuro, dalla personalità fragile. Secondo le statistiche è quasi sempre un uomo che non si rassegna alla fine di una relazione sentimentale e quindi innesca un meccanismo persecutorio di ricerca assillante della sua ex, le telefona continuamente, lasciando messaggi o mail e aspetta la propria preda in prossimità di luoghi frequentati nella sua quotidianità come locali, ufficio e casa. In provincia di Frosinone il fenomeno dello stalking è in netta crescita e si cerca di fronteggiarlo sotto il profilo terapeutico e della sicurezza. Sono 28 i casi denunciati solo nel 2010. Tra le vittime venti donne ed otto uomini. “La segnalazione alle forze dell’ordine e la relativa denuncia è un passo fondamentale per non rischiare che ci sia una degenerazione del reato”, cosi come afferma il questore Giuseppe De Matteis. Lo stalking è stato introdotto nell’ordinamento giudiziario come reato, spesso purtroppo è l’anticamera dell’omicidio. “l’aspetto ossessivo compulsivo dell’atto persecutorio può sfociare in comportamento antisociale e non si esclude la degenerazione estrema dello stalking in omicidio. Motivo per il quale è necessario parlare del fenomeno, denunciarlo e supportare vittima e stalker. Quest’ultimo è a sua volta, vittima e carnefice, si tratta di una persona affetta da gravi disturbi affettivi e vive la separazione dall’oggetto d’amore come un evento luttuoso. L’assenza pesa come un vuoto e nelle persone fragili si innesca un meccanismo di ansia e panico tali da indurre alla persecuzione nei riguardi del proprio oggetto d’amore”.

Tamara Graziani