Razziatore di stanze d’albergo, un 51enne denunciato. Aveva i duplicati di tutte le chiavi delle stanze.

19 Marzo 2011 0 Di redazione

Aveva dovuto contare diversi furti nelle camere del suo albergo e, per questo, il proprietario dell’Hotel ristorante “Da Filandro” ha deciso di installate delle telecamere a circuito chiuso nel corridoio attraverso il quale si accede alle camere. Ha così scoperto che l’autore dei furti era N.D.M., 51enne di Casaluce (CE), incensurato e dipendente della ditta “Edil Tecnoscavi”, anche questa con sede in Casaluce. L’uomo era stato ospite della struttura, per motivi di lavoro e aveva avuto modo di essere collocato, a rotazione, in ciascuna delle sei stanze. Ogni volta in cui entrava nella disponibilità di una di queste camere, il soggetto ne duplicava la chiave e poi, successivamente, quando in queste venivano alloggiati altri clienti, vi entrava nelle ore in cui sapeva che questi erano fuori e faceva man bassa di tutto ciò che trovava all’interno delle casseforti. Infatti, dalle registrazioni, si vede chiaramente l’uomo che, addirittura con i soli indumenti intimi indosso, usciva dalla propria camera, percorreva il corridoio e si intrufolava laddove sapeva che le camere erano vuote e vi si tratteneva alcuni minuti, giusto il tempo di porre in essere la sua azione criminosa. Non si è immediatamente compreso che le casseforti fossero forzate poiché la serratura delle stesse era sormontata da una piccola copertura in plastica che non consentiva di vedere che la serratura stessa era stata forzata.
L’azione più “redditizia” è stata quella che ha avuto per vittima lo stesso proprietario, il quale utilizzava una delle casseforti delle camere, lasciata apposta libera, per mettervi tutti gli incassi: da lì sono stati portati via circa 4 mila euro, oltre ad un telefonino ed un portafogli. Un’altra ospite dell’albergo, invece, si è vista portar via 150 euro in cartamoneta ed un “gratta & vinci” fortunato, con cui aveva vinto 50 euro. L’uomo è stato denunciato a piede libero dai carabinieri alla Procura della Repubblica di Lanciano.