Federcontribuenti: «Antitrust e Tremonti facciano la loro parte»

1 Aprile 2011 2 Di redazione

L’Antitrust ha deciso di indagare sui rincari del carburante. L’ultima decisione da parte del governo di aumentare le accise sulla benzina hanno creato un vespaio capace di spingere l’organo garante della Concorrenza e del Mercato ad intervenire: « Finalmente, – commenta Finocchiaro della Federcontribuenti -, aspettavamo da tempo una indagine conoscitiva per apprendere i motivi che hanno portato ad un tale aumento dei costi. Bisogna fare luce sul monopolio delle multinazionali del petrolio». Perchè? «Andrebbe separata la filiera produttiva da quella della distribuzione, si eviterebbero le speculazioni o almeno sarebbero contenute: chi produce non dovrebbe anche distribuire e i gestori della distribuzione dovrebbero essere liberi di acquistare il greggio da chi gli
fa il prezzo migliore, invece sono vincolati. Soltanto una vera concorrenza permette il crollo dei prezzi». Anche L’Antitrust parla di una forma di oligopolio, dove pochi protagonisti possono giostrare liberamente con tariffe che prendono come riferimento le quotazioni Platts. Ma chi decide le quotazioni? Agli inizi del 2011, un un litro di benzina senza piombo costava 63 centesimi al litro al netto delle tasse; ai consumatori costava 1,432 euro a litro: come è possibile? Il Ministero dello sviluppo economico fatica ad intervenire, quasi snobba l’argomento: non sarà perchè molti uomini di governo hanno interessi dentro le multinazionali del petrolio? «Ci auguriamo, come Federcontribuenti, che l’Antitrust e soprattutto la Guardia di Finanza svolgano indagini anche sulle accise della benzina in Italia, magari, accertandosi dove finiscano realmente i soldi sottratti, agli italiani e se non sia il caso di abolirne qualcuna». L’Organizzazione di
Finocchiaro lamenta questo continuo aggredire e mortificare i contribuenti: «Quando ad un consumatore italiano applichi l’IVA sulle accise della benzina, questo, smette di essere un consumatore per diventare un contribuente truffato, eppure, Tremonti non fa che dire come l’italiano sia un evasore incallito. Questo non è giusto.». Il contribuente italiano, non chiede di non pagare, anzi, chiede di essere messo « nella condizione di pagare e di non subire assalti alla diligenza come invece questo governo sta facendo. Attraverso le voci occulte sulla benzina, attraverso la valanga Equitalia, attraverso una mancata politica per rilanciare l’economia in Italia, attraverso il decreto salva banche inserito nel Milleproroghe. La benzina è soltanto uno dei tanti problemi irrisolti che
cadono sulle famiglie italiane, secondo la Federcontribuenti bisogna intervenire immediatamente con una riforma tributaria e fiscale a misura di contribuente. «In Italia manca una seria tutela giurisdizionale. Prima di tutto vanno rese imparziali le commissioni tributarie, ad oggi legate al Ministero delle Finanze che ne decide: i componenti da parte del Presidente della Repubblica; il Ministero fissa il trattamento economico dei giudici tributari; il Ministero applica le sanzioni
disciplinari nei confronti degli stessi giudici chiamati a giudicare la pubblica amministrazione.
Come può un giudice essere ritenuto indipendente se viene nominato da una delle parti necessarie del processo? Quindi chiediamo: l’istituzione di giudici tributari togati attraverso concorsi pubblici e l’inquadramento delle Commissioni Tributarie all’interno del Ministero di Grazia e Giustizia con il distacco definitivo dal Ministero delle Finanze. Ristrutturazione dei debiti tributari con la possibilità per i contribuenti ed imprese di pagare con rate rispettose delle reali possibilità
economiche di ognuno. Riforma del sistema della riscossione delle misure cautelari e stop alle vessazioni e all’abuso del diritto da parte di Equitalia. Premialità per le imprese italiane che non delocalizzano all’estero. Agevolazioni fiscali per il comparto artigianale. Mentre per quanto riguarda le banche: abolizione della norma sull’anatocismo; riforma delle Fondazioni Bancarie affinche’ divengano strumenti di sviluppo dei territori. Abolizione di costi aggiuntivi sulle scoperture extra fido e di commissioni “occulte” sui conti correnti bancari. Divieto di partecipazione per i componenti dei CDA delle banche a piu’ Consigli di amministrazione.
Abbassamento delle soglie del tasso usuraio per il credito al consumo e prestiti personali. In questo modo porremmo in difesa sia la credibilità dello Stato italiano, sia il diritto del contribuente di beneficiare di un trattamento equo ed imparziale». Per ribadire tutto questo e per portare a conoscenza i contribuenti italiani delle battaglie e delle riforme la Federcontribuenti scenderà in piazza il 16 aprile a Roma al Centro Congressi Hotel Universo, via Principe Amedeo.
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