Frosinone, Abbruzzese: “Con approvazione Prae e modifiche legge 17 la Regione rilancia settore cave”

20 Aprile 2011 0 Di redazione

Dall’ufficio stampa del presidente del Consiglio regionale del Lazio riceviamo e pubblichiamo:

“Con l’approvazione in Consiglio del Piano Regionale per le Attività Estrattive, la Regione Lazio ha compiuto un altro importante e concreto passo per rilanciare il settore delle attività estrattive, ma anche di potersi distinguere in positivo rispetto a molte regioni italiane che ancora oggi non si sono dotate di una vera e propria regolamentazione. Lo stesso Lazio aspettava questo piano da più di venti: tante imprese dunque potranno finalmente uscire da una lunga fase di transizione”. Lo ha affermato Mario Abbruzzese, presidente del Consiglio regionale del Lazio, al termine della seduta dell’Assemblea regionale, che oggi ha approvato a maggioranza lo strategico documento programmatico.

“Il Prae è uno strumento fondamentale – ha ricordato Abbruzzese – che consentirà di entrare a regime con la pianificazione di un comparto cardine della nostra dell’economia. Basti pensare che, solo nella provincia di Frosinone, ed in particolare nel Distretto del Marmo di Coreno Ausonio, lavorano ben 90 aziende nel settore estrattivo e della trasformazione dei lapidei, economia che rappresenta circa il 40% del totale provinciale, e che sostiene un’occupazione stabile per oltre 800 addetti ai lavori.

Bene ha fatto il presidente della Commissione, Francesco Saponaro, a cui va un plauso per il lavoro svolto in collaborazione con l’assessore Pietro Di Paolantonio, a ricordare all’Aula che siamo di fronte a un fatto epocale, che oggi, con questa approvazione, metterà fine, fra le altre cose, alla precarietà e all’incertezza che in questi anni hanno messo in crisi le aziende del comparto.

“Il piano, redatto con l’aiuto del Ceri (Centro di Ricerca dell’Università La Sapienza di Roma) – ha sottolineato Abbruzzese – attraverso l’utilizzo di un sistema informatizzato, fornisce una mappatura completa e l’aggiornamento dinamico su tutto il territorio, cava per cava. Questo servirà, di pari passo, a tutelare i territori, anche da un punto di vista ambientale, in un sistema di scelte razionali e condivise da Province e Comuni interessati”.

Ma la Regione Lazio sta portando avanti per le imprese anche un altro importante lavoro: quello sulla modifica della Legge n. 17 del 6 dicembre 2004, norma che disciplina l’attività estrattiva di materiali di cava e torbiera. Con queste variazioni, già passate in Commissione Pmi, si darà vita ad un intervento normativo che permetterà l’aumento del periodo di proroga da 5 a 7 anni e la possibilità ai Comuni di autorizzare un secondo ampliamento delle attività estrattive in corso per un massimo di due anni. Per non parlare di quello che è previsto dal disegno di legge per contrastare le infiltrazioni malavitose nel tessuto produttivo. Grazie alle modifiche degli articoli della Legge 17 saranno inasprite le sanzioni nei confronti di chi trasgredisce le regole.

Ribadisco che sarà mia cura – ha continuato Abbruzzese – inserire al più presto all’ordine del giorno del Consiglio regionale l’esame di questo importante provvedimento, che scongiurerà il rischio di chiusura, da qui al 2013, di gran parte delle 350 cave del Lazio. Basti pensare che nel 2011 in provincia di Frosinone è prevista la scadenza di circa 70 autorizzazioni, con gravi ripercussioni sull’attività economica e sui livelli occupazionali. Non possiamo rischiare di perdere posti di lavoro, perché da qui al 2013 potrebbero chiudere ben 48 delle 92 cave che operano sul nostro territorio.

Mi sembra – ha concluso Mario Abbruzzese – che la Regione Lazio stia rispondendo in maniera lodevole alle richieste degli imprenditori con una serie di strumenti che permetteranno loro di realizzare nuovi progetti, senza dimenticare la tutela del territorio, e salvaguardando al contempo i livelli occupazionali”.