Randagismo, da Romania soluzione federalista e umanitaria

15 Aprile 2011 0 Di redazione

Dall’ufficio stampa di FederFauna riceviamo e pubblichiamo:

E’ di questi giorni la notizia che la Romania, il Paese Europeo a piu’ alto tasso di randagismo, stia discutendo una nuova legge che, secondo un disegno estremamente federalista, vorrebbe concedere alle Amministrazioni locali la facolta’ di decidere come spendere i soldi dei Cittadini per fronteggiare il problema. In pratica, da quanto si legge sui giornali Rumeni, se la legge fosse approvata, chi ben conosce la realta’ del proprio territorio sarebbe chiamato a decidere se spendere una determinata quota per porre fine alle sofferenze dei cani randagi che non vuole nessuno, oppure se spenderne una indeterminata per condannare quei cani all’ergastolo in un canile.

Ovviamente cio’ ha fatto imbestialire le associazioni animaliste, anche italiane, che hanno indetto manifestazioni di protesta, riempito pagine di giornali, bombardato di mail le Cariche pubbliche, provato addirittura a taroccare i sondaggi on line sui media rumeni, invitando a votare “nu” anche gente che mai ha messo piede in Romania e che probabilmente mai lo mettera’.

Questa volta pero’, il Parlamento del Paese che ha gia’ sperimentato diverse soluzioni, alla luce dei risultati, sembra essere ben deciso.

Del resto, “se la zoonosi e’ un danno alla salute e/o alla qualita’ della vita dell’Uomo causato da relazione con animali vertebrati o invertebrati commestibili o tossici, il fenomeno randagismo canino/felino e’ pertanto una zoonosi indipendentemente dal potenziale rischio di trasmissione di malattie, ma anche il canile come soluzione lo e’ altrettanto, anzi, il canile non solo e’ una zoonosi per l’Uomo, ma rappresenta anche la peggior forma di maltrattamento che puo’ essere inflitta al cane”.

E questa non e’ una l’opinione del Segretario Generale di FederFauna Massimiliano Filippi, ma e’ una conlusione del Professor Giovanni Poglayen del Dipartimento Sanita’ Pubblica Veterinaria e Patologia animale dell’Universita’ di Bologna, coordinatore del Dottorato di Ricerca in “Epidemiologia e Controllo delle Zoonosi”, che vanta ben 7 collaborazioni con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e che ha ricevuto il cavalierato internazionale “Paul Harris Fellow” per la partecipazione ad un “Humanitarian project for the control of Rabies and Hydatidosis” in Kazahstan.

FederFauna si limita a commentare la situazione italiana sulla base di alcuni dati oggettivi. La rabbia in Italia e’ stata eradicata tra gli anni ’70 e ’80 proprio attraverso il contenimento del randagismo canino, oltre che con le campagne di vaccinazioni. Se facciamo un’analisi degli ultimi venti anni, ci accorgiamo che dopo l’avvento delle politiche animaliste, dopo l’entrata in vigore di una legge come la 281/91 che gli animalisti dicono tutti ci invidino ma che non copia nessuno, ci troviamo oggi con un milione di cani randagi che soffrono per le strade e
diversi milioni di euro nei bilanci delle associazioni animaliste…. ed e’ pure tornata la rabbia…

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