Class action contro Rai per violazione contratto servizio pubblico

3 Maggio 2011 0 Di redazione

Dall’ufficio stampa di Altroconsumo riceviamo e pubblichiamo:

Inadeguata fornitura del servizio pubblico d’informazione nel corso del 2010, disattendendo così gli impegni assunti attraverso il contratto di Servizio e imposti dalla disciplina sulla par condicio.
Su questo si basa la class action che Altroconsumo ha promosso contro RAI e su cui continua a raccogliere adesioni, giunte a quota 11.000.

Il 1 giugno si terrà la prima udienza davanti al Tribunale di Roma. Con l’azione collettiva risarcitoria Altroconsumo chiede il risarcimento del danno, stimato sui 500 euro a testa, subito dagli utenti che pur pagando il canone non hanno potuto fruire di un’informazione obiettiva, imparziale e equilibrata.

Gli abbonati possono aderire attraverso il numero verde 800.131.889 o su www.altroconsumo.it/rai. Una conferma formale all’adesione sarà necessaria successivamente alla verifica dell’ammissibilità dell’azione da parte del Tribunale.

Da un’inchiesta su 1452 consumatori condotta da Altroconsumo emerge una fotografia nitida sulle abitudini degli italiani di fronte alla tv, veri e propri teledipendenti.
Il 35% del campione trascorre in media più di sei ore davanti al piccolo schermo e un altro 32% dalle quattro alle sei ore. Risibile, al contrario, la percentuale di chi guarda meno di un’ora al giorno la tv: l’1%.
Il 78% dei consumatori coinvolti nell’indagine guarda tutti i giorni della settimana la tv.
La pay-tv è un’offerta che alletta molti, ma la scelta la detta soprattutto il portafoglio: il 49% di chi non la utilizza è frenato proprio perché costa troppo.
Il passaggio al digitale ha segnato le scelte sugli apparecchi disponibili a casa: il 45% ha deciso di acquistare un nuovo televisore con decoder integrato, con una spesa media superiore ai 500 euro. Quasi il 70% degli utenti coinvolti dallo switch-off ha acquistato un decoder esterno per trasformare il vecchio apparecchio televisivo in uno digitale, con una spesa media di 90 euro.

Nella rosa di programmi che si amplia con il passaggio al digitale rimane comunque alto il numero degli utenti che oltre all’intrattenimento cerca di seguire le informazioni: l’82% delle persone intervistate dichiara di vedere frequentemente i telegiornali.
E qui torna il ruolo imprescindibile a cui la tv che offra un reale servizio pubblico non può abdicare.