Frosinone-Cassino, controlli a tappeto della Guardia di Finanza ai centri scommesse e sale da gioco

23 Maggio 2011 0 Di redazione

Un Casinò grande quanto la Provincia di Frosinone. Decine di sale da gioco e centri scommesse, molti dei quali abusivi. Questo è il quadro che emerge dai controlli effettuati dai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Frosinone, che negli ultimi giorni hanno fortemente intensificato le indagini a contrasto del gioco d’azzardo, dei videopoker e delle scommesse illegali.

Le attività economiche in tali settori, che garantiscono un enorme gettito all’erario statale, sono da considerarsi a rischio sotto molteplici punti di vista:

– per l’evasione fiscale;

– per il riciclaggio di denaro sporco;

– per l’abusivismo, in quanto esercitate senza autorizzazioni.

Allo scopo di ristabilire l’ordine economico in un settore molto delicato, sia per l’aspetto fiscale che per le implicazioni sociali (a causa della crescente dipendenza da gioco), il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone ha predisposto l’”Operazione Bad Bet”, consistente in un intervento a tappeto sugli operatori delle scommesse telematiche.

Nei controlli, scattati contestualmente in tutta la provincia, cinquanta militari delle Fiamme Gialle hanno sottoposto ad accertamenti decine di esercizi commerciali (sale da gioco, bar, centri elaborazione dati, circoli, associazioni) operanti quali centri scommesse.

Nel corso dell’intervento è stata accertata l’illecita attività di accettazione e raccolta di scommesse su eventi sportivi nazionali ed internazionali.

È stato appurato, infatti, che molti dei centri in argomento erano esercizi ove venivano raccolte, senza alcuna autorizzazione, giocate relative ad eventi nazionali ed esteri e dove venivano riscosse, poi, le relative vincite.

Al termine dell’intervento sono stati sanzionati undici centri scommesse, in quanto operanti abusivamente, perché non in possesso delle autorizzazioni amministrative prescritte dalle leggi fiscali e di pubblica sicurezza, rilasciate dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e dalla Questura.

L’operazione della Guardia di Finanza ha anche portato alla denuncia di 11 persone per esercizio abusivo di gioco e di scommessa. La posizione dei titolari sarà vagliata dalle competenti Autorità Giudiziarie (Procure della Repubblica di Frosinone e di Cassino).

Sono state sottoposte a sequestro diciassette postazioni per la raccolta delle scommesse telematiche con bookmakers esteri, stampanti, ricevute attestanti le giocate e le relative vincite, nonché altre apparecchiature e documentazione comprovante la palese violazione della normativa vigente nello specifico settore.

I sequestri sono avvenuti nei Comuni di Cassino, Veroli, Sora, Aquino, Piedimonte San Germano, Roccasecca, Atina.

Enorme il giro d’affari sviluppato dalle agenzie controllate: i centri erano frequentati da centinaia di giocatori, di età compresa tra i 18 e gli 80 anni, disposti a puntare anche centinaia di euro in occasione di importanti partite di calcio; la maggiore affluenza si registrava nelle giornate di mercoledì e giovedì, in occasione degli incontri della Champions League o della Europa League.

Scattati controlli anche nei confronti di alcuni avventori che in pochi giorni si sono giocati migliaia di euro al fine di accertare la provenienza delle somme in contante giocate.

I controlli, oltre a garantire la pubblica sicurezza e la legalità fiscale nel delicato settore delle scommesse, hanno anche importanti implicazioni di carattere sociale.

Si registra, infatti, un deciso aumento di accorate richieste di aiuto provenienti dai familiari di numerose persone, di tutte le età, colpite dalla terribile patologia della “dipendenza dal gioco”.

Si rammenta infine che la Provincia di Frosinone pur avendo un PIL tra i più bassi tra le province italiane risulta tra le prime dieci province per importi giocati come emerge dai diffusi dall’Aams.

Tali dati insieme ad altri vengono analizzati continuamente dalle fiamme gialle ciociare ed evidenziano sempre più ricchezze sospette che mal si conciliano con il tessuto economico della Provincia.