La volpe sta peggio nella gabbia animalista

27 Maggio 2011 0 Di redazione

Da Federfauna riceviamo e pubblichiamo:
Le prove di caccia in tana artificiale, oltre a rappresentare un momento di crescita sociale e culturale per le persone, hanno molteplici funzioni a beneficio dell’ambiente. Innanzitutto servono per iniziare i cani alla caccia in tane naturali della volpe, animale bello ma opportunista e in continuo aumento numerico nelle nostre campagne, tanto da provocare danni alle attivita’ umane ed essere quindi oggetto di piani di controllo in diverse zone d’Italia. Ed in secondo luogo servono per mantenere integre, nei soggetti gia’ selezionati, quelle qualita’ venatorie naturali richieste dalle razze in tana. Ed e’ la stessa esistenza delle razze canine che dipende dal mantenimento negli animali delle funzioni per le quali sono stati negli anni selezionati. Se poi ci mettiamo anche che tali prove non prevedono l’abbattimento del selvatico ed, anzi, prescrivono il rispetto assoluto sia dell’integrita’ fisica delle volpi impiegate che quello dei cani, chi potrebbe mai opporvisi?

Si sono opposti, come al solito, gli animalisti e domenica scorsa nell’Alessandrino, durante una di queste prove, tra l’altro ufficiale e autorizzata, lo racconta un testimone oculare: in 3, tutti apartenenti all’Enpa, “hanno fatto irruzione intimando l’interruzione della prova e il sequestro dell’animale (Volpe) per maltrattamento”.

Lo abbiamo chiesto ad un giudicie di prove in tana: “le volpi utilizzate sono di allevamento, vivono tutta la vita (muoiono di vecchiaia) in ampio recinto, coccolate nutrite e vengono saltuariamente impiegate in tana artificale, ambiente che loro ben conoscono, in quanto sono abituate ad andarci sin da piccoline. Ben sanno che sono protette dalle griglie e che il cane mai arrivera’ a prenderle, tanto che alcune di loro al termine del percorso addiruttra dormono”.

Ma niente da fare: un evento sociale, culturale, oltretutto utile per l’ambiente e per i cani, per Geapress e’ “un’arena romana” e per l’Enpa “l’ennesimo episodio di maltrattamento di animali”…

La notizia e’ comparsa subito su Facebook e sui siti di settore, sui quali sono apparse interessanti testimonianze.

Un utente ha scritto: “Dopo aver tentato un prelevamento che ha rischiato di spezzare gli arti anteriori al selvatico, causa una gabbia di trasposto inadeguata, i signori dell’ENPA, hanno stabilito una custodia cautelare…”

Un altro ha scritto: “Pero’ non scrivono che pensando di salvarla l’hanno messa in una loro gabbia a meglie larghe di ferro e che quella povera bestia ha iniziato a sbattere a destra e sinistra rischiando di rompersi una zampa e ferirsi il muso…”

FederFauna sta gia’ raccogliendo elementi per valutare se esistano gli estremi per denunciare per maltrattamento di animali i tre animalisti.