A Lanciano apre l’hospice, primo centro in Abruzzo per malati oncologici

4 Giugno 2011 0 Di redazione

Una villa immersa in un parco di 4 mila metri quadrati, con 10 stanze singole dotate di bagno interno, tv color e frigo, due mini appartamenti, arredi e complementi di colore diverso in ciascun ambiente, cura dei dettagli e del comfort: si presenta così l’hospice “Albachiara” di Lanciano, primo centro in Abruzzo dedicato alle cure di fine vita, aperto questa mattina alla presenza del Presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi, dell’arcivescovo di Lanciano Emidio Cipollone e di numerose autorità.

Accogliere, alleviare, confortare sono le parole chiave dello speciale programma di assistenza riservato ai malati che non rispondono più ai trattamenti farmacologici in termini di guarigione e hanno necessità di cure di natura diversa, finalizzate al controllo del dolore e di altri sintomi che generano profonda sofferenza. Obiettivo delle cure palliative è dare la miglior qualità di vita possibile ai malati e ai loro famigliari, la cui presenza nella struttura è stata opportunamente prevista con l’allestimento di spazi comuni, come salottini, sala pranzo, cucina, oltre ai due mini appartamenti riservati a quei pazienti per i quali si rende importante la permanenza di un congiunto nella struttura.

L’hospice, pronto ad accogliere i malati già da lunedì, si avvale di un’équipe multidisciplinare costituita da 7 infermieri, 5 operatori socio-sanitari, 2 medici e uno psicologo, con a capo Pierpaolo Carinci, nominato responsabile della struttura, mentre il coordinamento infermieristico è stato affidato a Cristina Di Toro. Si tratta di personale tutto interno alla Asl Lanciano Vasto Chieti, che ha scelto la strada della gestione diretta, evitando il ricorso ad affidamenti esterni: “La nostra è stata una decisione coraggiosa – sottolinea il Direttore Generale della Asl Francesco Zavattaro – perché la disponibilità di risorse umane è davvero limitata e pesantemente condizionata dal perdurare del piano di risanamento. Invece è prevalsa la volontà di non delegare e seguire in prima persona il percorso di cure palliative, sul quale la nostra Azienda ha investito moltissimo nella convinzione che prendersi cura è importante quanto curare, una distinzione che impone un approccio col malato improntato all’umanità, alla sensibilità, oltre che alla competenza. Nella fase più dolorosa della malattia, quando si restringono i margini di efficacia delle terapie farmacologiche, c’è ancora spazio per alleviare la sofferenza del corpo e dell’anima, e i malati vanno accompagnati; noi siamo accanto a loro, con i nostri operatori, e non saranno mai più soli”.

“L’hospice di Lanciano ci permette di recuperare un gap nei livelli essenziali di assistenza che poneva l’Abruzzo in una condizione di grave ritardo – ha evidenziato Chiodi – ed è un esempio di come il servizio pubblico possa fare sanità di qualità tenendo sotto controllo i costi”.

L’hospice, 1.800 quadrati di superficie divisi su due piani, è stato realizzato nell’edificio che un tempo ospitava la casa di riposo Ipab, sottoposta a un impegnativo lavoro di ristrutturazione, durato oltre due anni, che ha richiesto in un investimento di circa 1 milione di euro, a cui vanno ad aggiungersi altri 200 mila euro per gli arredi e la sistemazione del giardino; la spesa è stata coperta in parte con fondi regionali per 465 mila euro, mentre è stata la stessa Asl a farsi carico della parte restante con fondi in conto capitale.