Coordinamento provinciale acqua pubblica accelera per la risoluzione del contratto con Acea

25 Giugno 2011 0 Di redazione

“Il 12 e 13 giugno i cittadini della Provincia di Frosinone, così come la maggioranza assoluta del popolo italiano, hanno esercitato il loro diritto costituzionale a decidere”. Lo scrive in una nota stampa il Coordinamento provinciale acqua pubblica”. Hanno deciso: l’acqua è un bene comune che deve essere gestito pubblicamente. Qualunque tentativo di derubricare la volontà del popolo sovrano a “segnale” per il “palazzo” deve essere respinto e come Coordinamento Provinciale Acqua Pubblica porremo tutto il nostro impegno in questo senso.
Non è più tollerabile alcun rinvio: il contratto con ACEA ATO5 S.p.A. Deve essere risolto per colpa ed il gestore deve essere chiamato in giudizio a rispondere del proprio operato.
Nei prossimi giorni daremo voce al 58% dei cittadini della provincia di Frosinone incontrando il Presidente Iannarilli e chiedendogli conto dei passi necessari a dare soddisfazione alla volontà popolare.
Il Coordinamento Provinciale Acqua Pubblica accoglie con soddisfazione la recente sentenza del TAR, ricordando come già un anno fa richiedeva la definizione delle corrette tariffe per l’oggi e per il pregresso, rilevando che, a termini di legge e di contratto, le tariffe applicabili per gli anni dal 2006 al 2010 siano nettamente inferiori a quelle provvisorie del 2005, come dimostrato senza tema di smentita nel dossier che producemmo allora (e che rialleghiamo).
Rilevato peraltro come le tariffe per il 2011 non potrebbero comunque essere definite retroattivamente (errare e umano, perseverare è diabolico), nessuno pensi che il nuovo Piano d’Ambito possa essere determinato nelle “sacrestie” di uffici squalificati, mercanteggiando accordi indecenti sulle spalle dei cittadini.
Il Piano d’Ambito, prima e a monte delle determinazioni tecniche (e di competenze tecniche, il Coordinamento non difetta!) si fonda su scelte politiche ed amministrative che attengono al campo della democrazie. Se non i Sindaci, i cittadini hanno indicato la loro volontà di partecipare: questo è il primo passo verso la gestione pubblica di un bene comune indispensabile alla vita come è l’acqua”.