Emergenza rifiuti a Napoli, il Coisp: “I Poliziotti sono troppo esposti, intervenire subito”

26 Giugno 2011 0 Di redazione

“Basta divisioni e incertezze, non c’è un solo attimo da perdere: la situazione a Napoli dovuta all’emergenza rifiuti sta per andare completamente fuori controllo ed i Poliziotti sono troppo esposti perché possiamo continuare a tollerare bracci di ferro all’interno della maggioranza di governo. Bisogna intervenire subito adeguatamente, poiché i colleghi sono i primi a fare le spese di un disastro senza fine”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, interviene a proposito del grave stato di cose creatosi nella città partenopea dove i cumuli di centinaia di migliaia di tonnellate di spazzatura lungo ogni strada hanno dato vita ad un allarme senza precedenti, dal momento che, anche a causa delle temperature estive, sono enormi ormai i rischi per la salute dei cittadini, oltre che i disagi dovuti a puzzo e sporcizia. Il neo sindaco Luigi de Magistris ha disposto con propria ordinanza la raccolta dei rifiuti 24 ore al giorno e la scorta delle Forze dell’Ordine ai mezzi delle società impegnate nella pulizia del territorio. Circa 300 i Poliziotti coinvolti nelle attività, cui “il Coisp – aggiunge Maccari – rivolge immediatamente il suo pensiero, come sempre accade per i colleghi cui viene letteralmente scaricata la gestione del ‘lavoro sporco’. La situazione che si è creata a Napoli è oramai anche di ordine e sicurezza pubblica, dal momenti che non è raro assistere a scene di vera e propria guerriglia urbana per le strade, e sappiamo che i Poliziotti devono come sempre fare il proprio dovere. Ma ciò non significa che non debbano essere tutelati e messi nelle condizioni di maggior sicurezza ed efficienza, prima di tutto sotto il profilo sanitario. Poi sotto il profilo della giusta retribuzione del lavoro titanico che stanno svolgendo con turni massacranti e attività debilitanti. E, non ultimo, sotto il profilo della previsione di un intervento serio, drastico e risolutivo, perché non si può certo pensare che possano andare avanti a lungo così. Ed è in questo senso che battiamo i pugni sui tavoli istituzionali perché si smetta con tutte le sciocchezze di cui stiamo sentendo parlare e si passi ai fatti”.
Il Segretario del Coisp si riferisce con questo al fatto che i Presidente del Consiglio ha convocato un Consiglio dei ministri ad hoc per la prossima settimana con all’ordine del giorno l’approvazione di un decreto sui rifiuti che sblocchi la situazione napoletana invocando la collaborazione delle altre ragioni, incontrando la reazione “inconsulta” della Lega, e di Calderoni in particolare, che, riportano tutti gli organi di stampa “non intende permettere che il Nord venga invaso dai rifiuti napoletani”, annunciando che “voleranno le sedie” qualora Berlusconi volesse replicare lo schema adottato in passato di ripartire la spazzatura tra le regioni. I leghisti vorrebbero piuttosto che Berlusconi dichiari lo stato d’emergenza, ma per lui sarebbe difficile ammettere che dopo tre anni dal suo intervento non è cambiato nulla e che a Napoli è ancora emergenza!
“E’ veramente assurdo ma, ancora una volta, siamo qui a sottolineare l’ovvio. Napoli fa parte dell’Italia, che a qualcuno piaccia oppure no. Il problema che la città si trova ad affrontare è di tutti gli italiani, e non è possibile pensare che lo Stato debba intervenire quando ci sono da mettere in campo le Forze di Polizia, ma che non debba più farlo quando altre Istituzioni debbono fare la propria parte. Altrimenti – conclude Maccari -, se così fosse, ci devono assolutamente spiegare se anche uomini e donne in divisa possono liberamente scegliere a quale Stato appartenere ed ubbidire perché, ne siamo certi, più di qualcuno sceglierà di appartenere a solo a quella parte dove non c’è spazzatura per strada, ma neppure malviventi da inseguire, latitanti da stanare, ministri ed autorità da scortare, migliaia di persone da rimandare nel loro paese inferocite da tenere sotto controllo, partite di calcio dove beccarsi una coltellata, cortei dove prenderle di santa ragione…. Insomma quella parte di Stato dove fare il Poliziotto non è un inferno continuo…”.