Ministeri al nord? Lo scrittore Pandolfi: “Solo una burla padana”

22 Giugno 2011 0 Di redazione

“Dietrofront: abbiamo scherzato. D’altronde il carnevale che cos’è se non una burla? E Pontida cosa è stata se non una carnevalata?”.
Così lo scrittore Luigi Pandolfi inquadra la vicenda della richiesta, poi sopita della Lega Nord che a Pontita aveva annunciato l’inizio dello smembramento dello Stato centralizzato su Roma. “Dal trasferimento dei ministeri siamo passati all’apertura di uffici di rappresentanza. Che significa? Boh. Certo è che gli schietti padani da qualche tempo a questa parte, per sopravvivere, non sanno più cosa inventarsi. E questa degli uffici di rappresentanza è proprio una trovata di grande ingegno. Peccato che nessuno ne abbia capito il significato e, soprattutto, l’utilità per le genti del nord.
Nessuno, d’altro canto, può credere che i problemi dell’economia del nord possano essere di colpo risolti se a Monza si riserva una poltrona, o una seggiola, a Bossi ed agli ministri della Lega.
Tutti, dalla Sicilia alle Alpi, comprendono invece che la concretizzazione di questa strampalata idea può avere un solo ed unico effetto: più spreco di denaro pubblico.
Povera Lega, ridotta a barcamenarsi tra richiami lepenisti e bizantinismi di stampo democristiano, tra il plagio di Grillo e la fedeltà al Cavaliere!
Se però vogliamo prendere sul serio la mediazione raggiunta sul trasloco dei ministeri, inevitabilmente dobbiamo porci questa domanda: ma di uffici di rappresentanza non si parla a proposito delle legazioni che si hanno presso le cancellerie di stati esteri? La Padania, oltre a non avere fondamento sul piano storico, geografico e culturale, fino ad oggi non mi sembra che costituisca una comunità organizzata in Stato. È vero che al primo articolo dello statuto del Carroccio si legge che l’obiettivo del movimento è “l’indipendenza della Padania ed il suo riconoscimento internazionale quale repubblica federale indipendente e sovrana”, ma questo, per adesso, è ancora di là da venire”.