Protezione Civile, applicazioni sul territorio degli studi di microzonazione sismica

21 Giugno 2011 1 Di redazione

Prosegue l’impegno del Dipartimento della Protezione Civile sul territorio italiano per sensibilizzare le amministrazioni locali maggiormente esposte al rischio sismico verso un impegno costante nell’applicazione degli studi di Microzonazione Sismica. Attraverso questi, infatti, è possibile migliorare sensibilmente le conoscenze sui probabili effetti del terremoto a scala locale, restituendo informazioni utili per il governo del territorio, per la progettazione, per la pianificazione dell’emergenza e per la ricostruzione post sisma. Attualmente, fra le varie iniziative, sono in corso i due progetti dell’Ambito faentino e della Valdaso.

A seguito di uno specifico Accordo territoriale, i Comuni dell’Ambito faentino – Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo – predisporranno il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE), in forma associata. Un primo approfondimento, fondamentale per lo sviluppo delle scelte progettuali del Regolamento urbanistico, riguarderà il rischio sismico e la vulnerabilità dei centri urbani. Tale approfondimento, a supporto della pianificazione, vedrà il territorio faentino protagonista di un progetto di sperimentazione realizzato con il supporto e la collaborazione del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e della Regione Emilia Romagna, e con la partecipazione attiva del CNR-Igag (Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria). Il centro storico della città di Faenza, inoltre, sarà oggetto di uno specifico approfondimento realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Catania, che effettuerà uno studio sulla vulnerabilità, passando dalla scala urbana alla scala di aggregato strutturale degli edifici.

L’iniziativa sul territorio faentino prosegue l’esperienza maturata in una analoga attività nella Regione Marche. Il 16 giugno ad Ancona, si è svolta una giornata dedicata al Progetto Valdaso, promosso dalle Province di Ascoli Piceno e Fermo, sotto il coordinamento tecnico-scientifico del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile della Regione Marche.
Il Progetto è finalizzato ad una valutazione del rischio sismico di 24 centri urbani della Valdaso. Numerosi sono gli elementi innovativi: dalla tecnologia di raccolta dati adottata nei centri storici, al coinvolgimento nei sopralluoghi di studenti dei corsi per geometri del 5° anno. Questa scelta costituisce un valore aggiunto del progetto, che ha consentito da una parte l’ottimizzazione dei costi e dei tempi di raccolta dati, dall’altra la crescita professionale di chi presto dovrà operare sul territorio su temi di primaria importanza per la mitigazione del rischio sismico.
I risultati per ciascun comune sono rappresentati dalla valutazione sul territorio di competenza degli effetti prodotti su edifici e popolazione (in termini di edifici inagibili, crolli, vittime e senzatetto), conseguenti ad un sisma di data severità.

“Trattandosi di una procedura articolata nei contenuti e nei risultati prodotti, un’interpretazione corretta delle perdite attese, e della vulnerabilità relativa ad ogni comune, richiede – ha spiegato il Direttore dell’Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile Mauro Dolce – una lettura del dato corretta e ponderata, sulla base di tutti i dati forniti dalle analisi, evitando viceversa conclusioni o raffronti approssimativi basati su letture parziali dei risultati”.

Il grande vantaggio di tale procedura risiede nel fatto che la valutazione delle perdite attese, formulate con maggior aderenza alle problematiche del territorio e del costruito locali, sono differenziate per le varie zone del centro urbano in cui questo viene preliminarmente suddiviso e, pertanto, possono rivelarsi un importante strumento di supporto alla pianificazione e in particolare a quella di emergenza.

I progetti in corso avranno un ritorno sul piano metodologico e scientifico di primaria importanza e la loro applicazione verrà promossa a livello nazionale dal Dipartimento della Protezione Civile.