Frode carosello, la Finanza sequestra auto per mezzo milione. Quattro imprenditori a Giudizio

23 Luglio 2011 0 Di redazione

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, sotto la spinta propulsiva del Procuratore Capo della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha posto in essere attività a contrasto dell’evasione dell’Imposta sul valore aggiunto.
In particolare, i Finanzieri della Compagnia di Caserta, comandata dal Capitano Salvatore Tramis e direttamente coordinata dal Colonnello Vincenzo Amendola dopo mesi di lavoro, a seguito di autonoma attività ispettiva corroborata, tra l’altro, da un fitto scambio di elementi informativi con gli organi collaterali esteri, e della successiva indagine delegata, hanno scoperto e posto fine ad un meccanismo fraudolento noto come “frode carosello” nel settore del commercio degli autoveicoli.
Le attività ispettive hanno consentito di risalire ad un illecito giro d’affari milionario che, sottoposto ad approfondimenti dalle Fiamme Gialle, è apparso di assoluta rilevanza, con evidenti effetti distorsivi sul mercato dell’auto, anche di lusso.
Le indagini hanno coinvolto cinque società, due delle quali avevano il “compito” di acquistare autovetture da Paesi della Comunità europea (Germania, Olanda, Belgio e Francia) e successivamente, evitando di farle risultare dalla loro contabilità, simulavano la vendita delle stesse attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, con la conseguente evasione delle imposte dirette e dell’IVA.
Tali condotte fraudolente, cosiddette “operazioni conduit” o “frodi carosello”, consentivano agli operatori economici di sfruttare a proprio vantaggio le previsioni normative in materia di IVA e di collocare le auto sul mercato nazionale a prezzi inferiori a quelli di mercato, in quanto omettevano di versare all’erario l’imposta sul valore aggiunto e, inoltre, non dichiaravano i proventi derivanti dal commercio degli autoveicoli, tralasciando l’adempimento di qualsiasi obbligo fiscale.
Complessivamente, sono state commercializzate auto per circa 7 milioni di euro, con la conseguente evasione dell’I.V.A. di circa 2 milioni di euro.
Nel corso delle indagini è stato accertato che il rappresentante legale di una delle società utilizzatrici, al fine di provocare l’inconsistenza patrimoniale e finanziaria della propria attività economica, stava procedendo in maniera repentina alla distrazione ed all’occultamento delle autovetture, al fine di sottrarle ad eventuale sequestro per il recupero del debito erariale alle casse dello Stato.
Ma le Fiamme Gialle, attraverso un immediato intervento posto in essere durante le ore notturne, hanno impedito che ciò avvenisse, sequestrando le autovetture per un valore di circa 500 mila euro, che sono state poste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.
La complessa operazione di servizio si è conclusa con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di P.F. di Macerata Campania, S. L. di Capodrise, M.S. di San Prisco e G.M. di Portico di Caserta.
Il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ritenuti gli elementi raccolti dalle Fiamme Gialle idonei a provare il reato di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ha determinato il rinvio a giudizio dei responsabili.
E’ stato segnalato all’A.G. anche tale A.B. della provincia di Cosenza, per le medesime responsabilità penali.
L’attività posta in essere rientra tra gli specifici compiti istituzionali della Guardia di Finanza, con particolare riferimento alla tutela degli interessi economici e finanziari dello Stato e comunitari, nonché al controllo della leale concorrenza dei mercati e salvaguardia dei consumatori.