Madonna dell’Assunta, l’omelia dell’abate Vittorelli

11 Luglio 2011 0 Di redazione

Cari fratelli e sorelle,
In questo giorno caro ad ogni cassinate, in questa ora solenne, mentre con spirito penitenziale, rivolgiamo il nostro sguardo fiducioso e colmo di speranza a colei che mai ci ha abbandonato nella nostra vita, a Colei che è madre, a Maria, avvertiamo crescere dentro di noi un sentimento che ci spinge a chiedere perdono a Dio, per i nostri peccati ma anche per tutte le brutture che avviliscono il mondo e per tutto quello che oscura il nostro passo spedito verso la luce sfolgorante di Dio.
In questo sentiero erto e scandaloso e buio, alta si innalza la mistica aurora della nostra redenzione, chiara si staglia da lontano quella luce calda e rassicurante che è Maria la Madre di Dio, la Madre di Speranza, la madre del Bell’amore, la Madre nostra. Maria non ci ha mai abbandonato, e in particolare non ha mai abbandonato la nostra città e la nostra chiesa di Montecassino, neanche nelle ore più buie della storia. Malattie, pestilenze, guerre, carestie, crisi economiche e di ogni genere, mai in questi frangenti dolorosi è venuto meno il suo sguardo di Madre, di mamma premurosa, amorevole e ricca di bontà e di perdono.
Abbiamo ascoltato nel Vangelo secondo Luca: “Lo Spirito scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo… Tu concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” . Una creatura così piccola, diventa il luogo in cui l’onnipotenza divina compie le sue più grandi meraviglie. Eppure sappiamo che questa stessa meraviglia si compie ogni volta che una mamma mette alla luce un figlio: un atto d’amore intrinseco, un atto d’amore reale. Ogni mamma sa cosa significa essere attrice di un tale evento di meraviglia, di grazia e di soprannaturale amore. Ecco perché in questa aurora di preghiera, mentre innalziamo al cielo sussurrate le nostre Ave Maria, desidero rivolgere un pensiero e una parola speciale a tutte le mamme, dedicare a voi questa giornata di preghiera. Voi mamme siete il potenziale più incredibile che Dio abbia posto sulla faccia della terra, voi mamme siete la fonte e la sorgente della vita, a voi mamme Dio concede la facoltà altissima, tanto forte da far tremare i polsi, di poter accogliere o rifiutare la vita. Fin dall’eternità, la divina potenza d’amore ha preparato per voi mamme un preciso disegno di salvezza: custodi instancabili e insostituibili della vita. Guardando il volto estatico della nostra Vergine Assunta dobbiamo allora tutti ribadire il nostro sì alla vita, ma per prime dovete ripeterlo a voce alta e chiara voi mamme, a voi è dato di partecipare all’opera creatrice di Dio. Comunque e sempre siete collaboratrici uniche e insostituibili del Creatore sin dal primo insorgere di quella fiammella di speranza e di promessa che si accende nel vostro seno, quando nasce il frutto dell’amore. Ancora troppi sono gli aborti che si praticano anche nel nostro territorio, ancora e sempre troppi, anche quando fosse uno solo. Ancora e sempre troppi. Alziamo allora il nostro grido di dolore per tutti i bambini mai nati, per tutti i bambini che non sono stati accolti. A voi mamme è data la speranza dell’umanità, a voi mamme è consegnata la promessa del futuro del nostro popolo, a ciascuna di voi è inviato continuamente “un angelo mandato da Dio”, proprio come alla Vergine Santissima nel giorno dell’Annunciazione. Questa prova del ritrovarsi davanti a qualcosa di incredibile non è mai risparmiata a nessuno nella vita, ed è ancora più cocente per quegli uomini e quelle donne, prima fra tutte la Vergine che si chiamava Maria, nella cui vita non c’è ombra di incredulità alcuna. Ma è proprio la fede in Dio, care mamme, tanto più autentica quanto intimamente congiunta a una retta coscienza di se stessi e del proprio nulla al cospetto dell’Altissimo, a permettere di accogliere ogni “angelo mandato da Dio”, come qualcosa di incredibile perché sproporzionato al proprio limite. Per questo lungi dall’essere lusingata e, in certo modo, confortata come da qualcosa da lungo tempo atteso, la reazione di Maria è netta: “rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto” (Lc 1, 29). La reazione di Maria ci conferma il fatto che mai e poi mai in questa ragazza si è minimamente radicato il pensiero di essere degna di qualcosa di diverso di ciò che può toccare a una ragazza qualsiasi: l’umiltà della Madre del Signore è più che sostanziale. E in quell’umiltà il Dio di Misericordia ha scritto e scrive la più bella pagina d’amore della storia dell’uomo. Essere madre oggi non è facile, lo sappiamo, ecco perché in questo giorno di richieste a Dio attraverso l’intercessione della Vergine Madre, desidero a nome della Chiesa, dire una parola di incoraggiamento a tutte voi mamme, che oggi così numerose, come sempre, siete qui presenti. E sono certo che nel cuore di ognuna di voi, dalla più giovane, appena mamma, alla più anziana con figli adulti, è presente prima fra tutte la richiesta di protezione proprio per i vostri figli, vicini e lontani, presenti e perduti, vivi o morti. Come vedete un amore grande che così grande non potrebbe essere se non venisse direttamente da Dio. Coraggio, mamme di ogni età, non siete sole: la Chiesa vi è grata per il servizio d’amore che svolgete, fragili nell’aspetto e forti come rocce durissime di fronte alle sfide della vita. In ansia quando i vostri figli non rientrano dalle discoteche ad ore improponibili, preoccupate, quando qualcosa nella vita dei figli vi fa presagire qualche disagio, drammaticamente pronte a combattere per loro nel dramma della droga, nell’errore della delinquenza, nell’accompagnamento della crescita scolastica e professionale. Sappiamo quanto è difficile oggi mettere su famiglia e crescere dei figli. Ecco perché mentre la Chiesa fa ogni sforzo umanamente possibile per alleggerire e accompagnare la responsabilità di una maternità e di una giovane famiglia, chiede con forza alle autorità preposte di fare il possibile e l’impossibile per delle politiche a favore della famiglia, a favore della natalità, a favore della vita. Dietro un figlio sereno c’è una madre presente. Sempre presente. Ecco perché il vostro lavoro, care mamme, è una vera missione data da Dio perché avremo un popolo sereno e responsabile se la maternità che lo precede ha saputo rispondere con amore agli appelli dei figli, avremo una chiesa impegnata con fiducia nella via della santità se avremo avuto mamme ancora capaci di insegnare a pregare e di rispecchiarsi ogni giorno nell’esempio luminoso e dolcissimo, tenero e fortissimo della Vergine Madre di Dio, di Maria la figlia eletta del suo popolo. Il primo segno della croce, il primo Padre Nostro, la prima Ave Maria non sono ovvietà, non sono banalità: esse sono il frutto generoso di un amore grande di una madre verso il figlio, e questo atto d’amore perpetua il segno di un amore più grande, l’amore di Dio verso il suo popolo. Voi mamme siete fonte della vita umana e spirituale. Voi mamme siete educatrici, maestre di vita, maestre di fede. Ecco perché l’alleanza che da sempre ha associato le mamme all’opera educatrice della chiesa è una santa alleanza: essa garantisce pace e prosperità a un popolo, a una nazione, alla chiesa intera. Non c’è catechismo che tenga se non lo precede e non lo segue l’esempio luminoso della vita di una mamma. A voi mamme è affidata la dolcezza, la premura, il sorriso, la carezza di Dio. Siate sempre ferme nel proporre stili di vita buona, siate sempre ferme nel denunciare gli errori dei vostri figli quando errano, mai vacillanti davanti ai loro sbagli anche quando vi costa vederli piangere, siate sempre piene di speranza in Dio quando soffrono nel corpo per una malattia improvvisa, o quando soffrono nello spirito per un allontanamento dalla fede, dalla chiesa. Il vostro esempio silenzioso di fedeltà a Dio e di rettitudine di vita porterà comunque i suoi frutti. Sappiate che con Dio e seguendo l’esempio glorioso della Vergine Madre, tutto ciò che avvertiamo come “impossibile” può e deve trasformarsi in “vivibile” nella misura in cui entriamo in “quella volontà” per la quale siamo continuamente “santificati” fino ad essere ri-sanati fin nelle pieghe più profonde del nostro essere. In noi stessi infatti e in tutti coloro che incontriamo sulla nostra strada si attua quello stesso mistero inaugurato “per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre” (Eb 10,10).
Care mamme è per questo che, mentre guardo il volto sereno e mistico della nostra Vergine Assunta, desidero dedicare a voi questa giornata di preghiera e innalzare simbolicamente al cielo un applauso per tutte voi, un grande applauso a scena aperta. La scena aperta del mondo che attende da voi che vi facciate ora e sempre strumento di Dio. Strumento dell’Amore di Dio. Con gli occhi colmi di lacrime o con il cuore gonfio di gioia, con la sicurezza di una vita agiata o tra le difficoltà dell’arrivare a fine mese, con la consolazione di bravi figli o con la disperazione di figli scapestrati o senza un lavoro, voi mamme siete sempre l’avamposto di Dio che garantisce al mondo un equilibrio e una possibilità di cambiamento sempre possibile nella chiesa e nel mondo. Per voi e con voi vorrei innalzare un canto di lode alla Vergine Maria e per suo tramite al sommo Dio, con le parole del libro del Siracide :”Io, come vite, produco germogli di grazia, e i miei fiori danno frutti di gloria e di rettitudine. Io sono la madre del bell’Amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza” ( Sir 24,23)
Se queste parole della Sacra Scrittura sono applicate alla virtù della Sapienza, invocata dagli uomini di buona volontà di tutti i tempi, come il dono supremo di Dio, sappiamo che la tradizione della chiesa e della devozione mariana le hanno volentieri applicate alla Vergine Madre di Dio. Non ci sfugga però, che di questi versi ogni madre può farsene soggetto: quale buona mamma non produce germogli di grazia e per quale mamma i suoi figli non sono frutti di gloria e di rettitudine? A voi tutte o madri possa concedere la forza della vita l’intercessione della nostra Madre del bell’Amore, la nostra Vergine Assunta. Sia per voi come per la Vergine Maria: suo unico progetto di vita fu di essere nella volontà di Dio, pronta al fiat, pronta a lasciare che si compia in lei la Parola udita.
In ogni istante della nostra esistenza, attraverso gli avvenimenti e gli incontri anche più consueti, l’angelo del Signore ci porta l’annunzio di Dio, la sua proposta di cooperazione al suo disegno di salvezza, e attende la nostra risposta. Ogni nostra lentezza nel pronunziare il “sì” dell’amore incondizionato rallenta il corso della storia della salvezza per noi, per i nostri fratelli, per i nostri figli. Ci rendiamo quindi responsabili davanti a Dio e davanti a tutti gli uomini del tempo perduto, del dono rifiutato. Dio ha avuto bisogno della disponibilità di Maria. Egli ha anche bisogno della disponibilità di ciascuno di noi per dare compimento al progetto che il suo “folle amore” ha concepito per tutta l’umanità. Ha bisogno che diventiamo anche noi tutti MADRI della Parola che dà la vita.
Con questi sentimenti nel cuore, cari fratelli e sorelle, tra poco ci incammineremo in spirito di penitenza per le vie di Cassino, porteremo con onore e venerazione la nostra Vergine Assunta e accompagneremo con altrettanto onore le tante mamme oranti che oggi insieme a noi gridano : EVVIVA MARIA! EVVIVA MARIA! EVVIVA MARIA!

Foto Alberto Ceccon

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