Sanità, le aspettative deluse dell’Ugl: “Ma quale eccellenza, non è garantita neanche l’emergenza”

1 Luglio 2011 0 Di redazione

Dalla segreteria provinciale di Ugl Frosinone, riceviamo e pubblichiamo.
“Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo, il sindacato, la cittadinanza, tutti eravamo convinti della necessità di un’inversione di marcia per quanto riguarda l’assistenza sanitaria della provincia, indubbiamente si pensava che il riassetto del piano sanitario della provincia, includesse anche qualche delusione, ma animati dalla avverabile sanità di eccellenza, un territorio che poteva soddisfare le richieste dell’utenza, dai tagli agli sprechi ,consapevolmente abbiamo accettato la sfida.
Purtroppo la verità è che l’eccellenza non c’è, il territorio langue, l’emergenza spesso non è garantita, o quantomeno l’equipe dell’emergenza ARES 118 difetta delle professionalità mediche e di barellieri a bordo dei mezzi di soccorso, soprattutto gli sprechi continuano.
Tanto per fare un esempio, alle strutture dismesse non è seguita la dovuta riconversione, né è stato preventivamente pianificato il riutilizzo delle risorse umane.
C’è di più, il trasferimento del personale delle strutture dismesse, benché in numero esiguo, non è stato preceduto da un piano di riallocazione.
Per fare un ulteriore esempio riferito all’esternalizzazione dei servizi, uno a caso l’appalto delle pulizie:l’Ospedale di Pontecorvo, definitivamente chiuso il 29 maggio scorso, con esso Atina, Arpino, come pure le strutture di Ceccano – Ferentino – Ceprano disattivate da ormai 7 mesi, eppure nonostante il tempo trascorso, l’azienda non ha ancora provveduto a redigere una nuova planimetria diversificata in basso, medio, alto rischio da assegnare alla ditta appaltatrice, e coerentemente revisionare i costi sia in negativo che in positivo, che indubbiamente graveranno sul bilancio aziendale.
Tale inadempienza ricade principalmente sul personale che nel primo caso, verosimilmente vede a rischio il proprio posto di lavoro, nel secondo è costretto ad una maggiore attività senza peraltro vedersi riconosciute le spettanze dovute. Insomma si naviga nel buio….., intanto però, l’Amministrazione Aziendale dovrà per legge elargire denaro per reparti non più esistenti, grazie all’inefficienza burocratica – amministrativa!!!!!.
Dunque, con questi presupposti…. Con l’attuale sistema, Salvare la sanità…..? Un miraggio!
Continua lo sperpero di denaro pubblico, crolla il sistema sanitario, prosperano le vertenze, si diversificano le poltrone al di là del merito, si riduce la qualità del servizio, intanto i cittadini per curarsi migrano in altri lidi…..non erano queste le attese, e se è vero che c’è stata una riduzione dei costi negli ultimi mesi probabilmente, è dovuto al fenomeno dell’immigrazione e non al corretto utilizzo del denaro pubblico o al controllo delle spese inutili”.