Acquafondata centro del mondo per il 40° Festival della zampogna

9 Agosto 2011 0 Di redazione

Speriamo che non se ne abbiano gli amici del gruppo “Pipe band” di Cannara Comune vicino a Foligno che notoriamente è considerato “lu centro de lu munnu” ma per una sera, e lo ha detto lo stesso Carlos Nuñez dal palco, Acquafondata è stata per i tre giorni del 40° Festival della zampogna davvero il centro del mondo. Davvero l’ultima serata ha visto una piazza stracolma ed entusiasta con la cornice di un paese pieno di bandiere di varie nazionalità, ha accolto Carlos Nuñez star internazionale spagnola di musica etnica: appassionati, cultori, fans di tutte età, curiosi, giornalisti e paesani hanno accolto con vero entusiasmo la sua performance musicale. Peccato che non c’era spazio per ballare e dimenarsi più liberamente. Un’onda di vibrazioni vere ci è stata donata al punto che davvero eravamo rapiti dal percorso che Carlos ci ha voluto far seguire passando dai caldi ritmi e suoni del Brasile(vou vivendo, y-Brazil) a quelli Celtici misteriosi e gelidi del Nord Europa (chieftains) dove, incredibile a dirsi, il primo suono della civiltà agro-pastorale è stato quello della zampogna. Anche il sindaco Antonio di Meo nel suo intervento dal palco non ha saputo contenere l’entusiasmo ed ha più volte ringraziato Carlos per il suo modo di rapportarsi agli altri. Carlos ha davvero colpito nel cuore i paesani per il rispetto nel rapporto umano umile e disponibile che in primis ha mostrato nei confronti dei suoi colleghi artisti a partire da Benedetto Vecchio degli MBL, da Piero Ricci e Marco Iamele, dal gruppo dei “Controra”, fino ad ogni singolo zampognaro che magari ha voluto fargli sentire arie ciociare e mostrargli stima ed amicizia. Indubbiamente uno straordinario artista che comunica emozioni non solo con le sue performance musicali ma anche con il parlato tra palco e platea. Affascinante anche la sua bravissima violinista irlandese con lampi negli occhi verdi come la sua terra che ci ha rapiti con la sua grazia e la dolcezza del suo corpo e dei suoi movimenti.
Sul palco si è esibito anche l’indiscusso maestro Gianni Perilli figlio di Cesare, una pietra miliare nella tradizione del festival e della zampogna ed il noto complesso ciociaro degli MBL anch’esso molto amato e stimato da tutti; entrambi hanno collaborato con Carlos in diversi brani con la zampogna. Una novità invece si è aggiunta allo strepitante festival con la partecipazione del gruppo “Cannara pipe band” che ha suonato anche per le strade del paese anch’esso interagendo con il pubblico. In loro colpisce oltre che le arie fresche e vivaci il kilt indossato dagli uomini e la precisione e l’ordine militaresco che è insito nella musica etnica scozzese. Ovviamente il motore di tutta la manifestazione sono stati gli oltre duecento coppie di zampognari e gruppi vari provenienti da tutt’Italia che dopo essersi esibiti sul palcoscenico hanno intonato arie in ogni angolo del paese per certi momenti pieni di estro e di vissuto a volte anche tra loro cacofonici ma affascinanti come le prove d’orchestra prima di un concerto. Dobbiamo davvero ringraziare tutti questi artisti per la gioia di vivere che ci hanno donato, per un po’ ci hanno fatto dimenticare le ansie del vivere quotidiano e questo non è cosa da poco. Per finire vogliamo però segnalare che per far crescere ancor più questo nostro Festival tutti devono fare la loro parte e collaborare con l’amministrazione e la pro-loco: gli operatori economici locali potrebbero pensare ad ampliare e migliorare i servizi della ricettività alberghiera ma anche i semplici cittadini potrebbero pensare a qualche iniziativa privata come il Bed&Breakfast. L’amministrazione comunale invece nel ringraziare il presidente del Consiglio regionale On. Mario Abbruzzese, il presidente dell’amministrazione provinciale di Frosinone On. Antonello Iannarilli, l’Assessore alla Cultura architetto Antonio Abate e l’Assessore al Turismo dottor Massimo Ruspandini per i finanziamenti ricevuti si augura che tali finanziamenti possa essere assicurati almeno alcuni mesi prima dell’evento affinché si possa lavorare con meno patemi d’animo per un risultato sempre migliore.