Facebook accresce l’uso di droghe in età adolescenziale e l’abuso di alcol

24 Agosto 2011 0 Di redazione

Da Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” riceviamo e pubblichiamo:
Gli adolescenti che utilizzano regolarmente Facebook, Myspace e altri siti di social networking sono molto più propensi a bere, fumare e fare uso di marijuana, lo puntualizza uno studio su 1.000 bambini.
Chi ha usato questi siti ogni giorno ha cinque volte in più di probabilità di fumare tabacco rispetto a quelli che non lo hanno adoperato, tre volte in più di bere alcolici e doppiamente delle probabilità di uso di marijuana.
Il sondaggio condotto dalla Columbia University su adolescenti americani da 12 a 17-anni, ha scoperto che il 70 per cento degli intervistati ha dichiarato di utilizzare siti di social network durante il giorno, mentre il 30 per cento no.
Una delle ragioni principali per andare su tali siti, oltre che in realtà comunicare con gli amici, è quello di tenere sotto controllo coetanei, cercando le loro fotografie.
Ma lo studio ha rilevato che le immagini di adolescenti “ubriachi, svenuti, o che fanno uso di droghe su Facebook e altri siti” erano “dilaganti”.
Tuttavia, i genitori sembravano inconsapevoli che i loro figli stanno navigando su tali siti e per questa ragione potrebbe aumentare la probabilità del loro bambino di aver abusato di bevande o farmaci, con il risultato che quasi nove su 10 credono che queste sostanze non hanno avuto un effetto su di loro.
Joseph Califano, fondatore del Centro Nazionale sulle Dipendenze e Substance Abuse della Columbia University, ha invitato gli operatori di Facebook e gli altri ad avviare controlli più severi per bloccare tali fotografie.
Ha sottolineato: “È giunto il momento per coloro che operano e traggono profitto da siti di social networking come Facebook di implementare le loro competenze tecnologiche per frenare queste immagini e di negare l’uso dei loro siti per bambini e ragazzi che postano immagini di se stessi e dei loro amici ubriachi, svenuti o che fanno uso di droghe.
“Continuare a fornire lo strumento elettronico per la trasmissione di tali immagini costituisce un abuso “.
L’indagine ha anche scoperto che uno su cinque adolescenti ha affermato di essere stato vittima di bullismo online.
Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, rivolge un appello ai genitori dei figli non solo minorenni affinchè vigilino e monitorino l’attività dei propri figli sui social network perché anche in questo campo l’educazione risulta essere un fattore fondamentale per lo sviluppo psico sociale della generazione dei giovani.