Melania, il criminologo Silvestri: “Il suo assassino ha agito con la tecnica dell’Aquila”

9 Agosto 2011 4 Di redazione

Nonostante la linea investigativa relativa all’omicidio di Melania Rea sembra esser ben marcata nel condurre la colpevolezza al Marityo Salvatore Parolisi, il criminologo clinico Antonino Silvestri continua continua lo studio criminologico del delitto riconducendolo all’azione di un omicidio seriale.
“Dalle modalità che sono emerse in questi ultimi giorni sull’omicidio della povera donna assassinata Melania Rea, moglie di Salvatore Parolisi caporalmaggiore col ruolo di istruttore di soldatesse militari, spingono ancor di più ad un’ulteriore e ipotizzabile riflessione che a siglare questo efferato crimine possa essere stato un soggetto assassino seriale così come viene evidenziato dalla simbologia presentata dall’offender sulla “scena criminis” e che può apparire come depistaggio. L’aggressione improvvisa e fulminea alle spalle seguita dalle 35 coltellate sul corpo, e la successiva sequenza della macellazione,accompagnata da un’anomala svastica(come nel DELITTO YARA), più le coltellate evidenziate e visibili sulla parete in legno della vicina cascina, con evidente profondità e altezza delle stesse ben definita, rilevate dagli esperti investigatori e dal medico legale Dott. Tagliabracci, sul suo cadavere, fanno ipotizzare che l’azione messa in atto sia stata quella dell’improvvisazione e dell’attenta visualizzazione spazio- tempo ,caratteristica riscontrata in più casi nell’offender seriale organizzato che usa una delle SUE tante tecniche. In questo delitto – continua Silvestri – è ipotizzabile la “tecnica dell’aquila” la quale spinge l’assassino atavico sulla preda-vittima e la uccide improvvisamente senza che quest’ultima o abbia il tempo di difendersi, cosi come si è verificato in questo complesso e anomalo omicidio, che vede il marito Salvatore Parolisi attualmente detenuto, come unico autore dell’efferato crimine caratterizzato da momenti seriali di complessa e visibile lettura”.