“La Mozzarella della legalità”, a Castel Volturno sul bene confiscato alla camorra

29 Settembre 2011 0 Di redazione

L’evento di chiusura del progetto “La Mozzarella della Legalità” finanziato dalla Fondazione con il Sud con il Bando storico-artistico e culturale 2008 e realizzato da Libera in collaborazione con il Comitato don Peppe Diana, Legacoop Campania, Erfes Campania, l’agenzia Cooperare con Libera Terra, Legambiente, la Confederazione italiana agricoltori e i due comuni di Castelvolturno e Cancello ed Arnone si svolgerà il 1 ottobre presso il bene confiscato al boss Michele Zaza a Castelvolturno alla presenza di Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione con il Sud e rappresentanti delle Istituzioni, delle scuole, delle associazioni di categorie, di volontariato, sindacati.
Un percorso durato due anni e che vede la sua conclusione con il completamento dei lavori del caseificio sui beni confiscati alla camorra dove si produrra’, a partire da novembre, la Mozzarella della Legalità da parte della Cooperativa “Le Terre di Don Peppe Diana – Libera terra. E’ la prima cooperativa Libera Terra nata in Campania nel nome del parroco di Casal di Principe uc­ciso dalla camorra il 19 marzo 1994. Dopo la firma dell’atto, il  “nucleo costituente la cooperativa” ha incontrato i genitori di Don Peppe Diana e consegnato loro simbolicamente la copia dell’atto costitutivo della cooperativa.
La cooperati­va Libera Terra “Le terre di don Peppe Diana-Libera Terra”, che opera sui  terreni confiscati alla camorra, circa 90 ettari, nei co­muni di Castel Volturno, Carinola, Cancello e Arnone, Pignataro e Tea­no, si è costituita ufficialmente, il 20 settembre ’10, con la firma davanti al  notai. I membri della cooperativa sono stati selezionati attraverso bando pubblico e da un apposita Commissione, costituita da un componente designato dalla Prefettura di Caserta, dalla Provincia di Caserta, dall’Agenzia Cooperare con Libera Terra, dall’Associazione Libera e Obiettivo Lavoro. La formazione sul campo si è svolta presso Azienda agricola regionale sperimentale Improsta, sita in Eboli (Sa).
Per la produzione della mozzarella, nel caseificio di Castel Volturno, saranno utilizzate tecnologie produttive innovative e fonti di energia rinnovabili, con la collaborazione dell’Assessorato all’agricoltura della regione Campania, della Provincia di Caserta, della Camera di Commercio di Caserta e delle organizzazioni agricole, partendo dai comuni di Castel Volturno, Cancello ed Arnone, Carinola, Teano e Pignataro maggiore.

Il progetto ha promosso tante iniziative di animazione sociale, tra cui il Festival dell’impegno civile e i campi di volontariato Estate Liberi , pacchetti di turismo responsabile ed eventi didattici mirati, tra cui una mostra sui mestieri legati alla produzione della mozzarella di bufala.
Trasformare le terre di camorra, confiscate a spietati criminali, nelle Terre di don Peppe Diana, per continuare, nel suo segno, a costruire comunità alternative alle mafie,questo l’obiettivo che si sta portando avanti anche grazie al sostegno di Fondazione Vodafone Italia, Gruppo Unipol e Fondazione BNL e che il 1 ottobre vedrà il raggiungimento di un primo traguardo concreto.
La conclusione dei lavori del caseificio e la successiva apertura al pubblico prevista per novembre è quel sogno che diventa concretezza per tutti coloro che in questi anni, hanno tenuto accesa la fiaccola della memoria di don Diana ucciso dalla camorra nella sua chiesa.