Serie A: nel posticipo esordio amaro per l’Inter (battuta 4-3 dal Palermo) . Gasperini stecca la ‘prima’ è già a rischio?

12 Settembre 2011 0 Di Felice Pensabene

Esordio amaro per l’Inter di Gian Piero Gasperini in campionato. Il Palermo doma i nerazzurri per 4-3 dopo essere stato due volte in svantaggio. I rosanero rimontano la doppietta di Milito con un secondo tempo dilagante, in cui segnano quattro gol. Tardivo il sigillo di Forlan. Di Miccoli (doppietta), Hernandez e Pinilla le reti. Sotto accusa la difesa a tre e alcune scelte opinabili di Gasperini, che ha escluso Sneijder e Pazzini dall’undici iniziale nonché alcune interpretazioni del modulo di gioco in una squadra apparsa sfilacciata e intermittente. Ottimo, di contro, l’esordio del tecnico Denis Mangia.

 Partenza a razzo del Palermo che lotta su ogni pallone, pressando molto alto un’Inter molle. Sull’asse Miccoli-Hernandez nascono le azioni migliori dei rosanero che imprimono ritmo forsennato alla gara. Al 2′ la giocata del Romario del Salento, il cui cross per Abel Hernandez viene repinto in tuffo da Julio Cesar. L’uruguayano è scatenato: fa quasi reparto da sé e propone tagli a beneficio di Miccoli che disorientano la difesa a tre nerazzurra. Al 15′ Jonhathan ingaggia un duello con Balzaretti (in forma smagliante al di là della sbavatura) in area e finisce a terra: contatto sospetto, ma Brighi lascia proseguire. Mentre sembre discutibile la scelta iniziale di lasciare fuori Sneijder, a beneficio di Zarate estraneo al gioco nerazzurro per lunghi tratti.  I segnali di vita nerazzurri diventano lampanti quando Milito trova il guizzo vincente, un tocco felino su tiro sporco di Stankovic. Gasperini fa autodafè al 33′, dopo il gol dell’argentino di rapina, sul limitare del fuorigioco e inserisce l’olandese.

Nel secondo tempo la squadra di Mangia entra subito in partita, un rinvio sbagliato, consente a Miccoli di trovarsi a tu per tu con Julio Cesar, dopo un controllo al bacio e di spiazzare il portiere con un tiro secco. Dura pochi minuti l’esaltazione rosa nero. L’Inter si porta in avanti e reclama un calcio di rigore per un fallo di mano di Migliaccio su tiro di Milito. Il penalty viene accordato per atterramento netto di Samuel da parte di Silvestre sul successivo corner. Dal dischetto Milito è implacabile e riporta in vantaggio la squadra di Gasperini. Palermo, motivato e deciso, non si arrende e al 13′ trova il pari con un’azione in velocità innescata da Ilicic, perfezionata da Miccoli e finalizzata da Hernandez a due passi dal Julio Cesar. I padroni di casa sfiorano il colpaccio con Ilicic, cui si oppone il portiere brasiliano. Gasperini mischia le carte inserendo il vivace Obi e Alvarez al posto di Cambiasso e Nagatomo, e spostando Sneijder al centro. Tutto vano, perché Miccoli prende la mira e con un calcio di punizione a giro centra l’angolino, non perfetto Julio Cesar, per il gol del 3-2. Incredibile l’epilogo con una sassata di Pinilla dai venti metri che sorprende Julio Cesar. La partita dell’Inter non finisce mai grazie allo spunto di Forlan che batte Tzorvas: però è troppo tardi e la festa è tutta del Palermo.