Forze di polizia allo stremo, ormai manca tutto

15 Ottobre 2011 0 Di redazione

Dal SILP per la CGIL Frosinone riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione di Milena ABBATANGELI, della Segreteria Provinciale:
“Ancora tagli su missioni e Ordine Pubblico e il Comparto Sicurezza rischia di morire dopo una lunga agonia. Non bastavano oltre 3 miliardi di euro in tre anni, che hanno, di fatto, indebolito l’intero sistema sicurezza del Paese; non era sufficiente aver soppresso il turn-over, l’aver bloccato i contratti, aver tagliato praticamente su tutto, no, c’era bisogno di colpire nuovamente le forze di polizia ormai allo stremo. Ma per capire cosa significhi tutto ciò è il caso di fare degli esempi, che attengono alla vita di tutti i giorni in questa provincia. Non si possono più lavare le macchine perché non ci sono più fondi, quindi, si utilizza un lavaggio vecchio installato presso la Questura, ma rigorosamente senza sapone perché non ci sono soldi per acquistarlo. Non si fa più manutenzione alle macchine poiché non ci sono soldi, anzi, si dovranno pagare dei debiti già contratti e l’unica strada percorribile al momento è recuperare pezzi dalle più vecchie per rimettere in sesto quelle più nuove. Non ci sono munizioni per l’addestramento al tiro, per cui, nelle eventuali lezioni si spara al risparmio, una manciata di colpi a testa. Non ci sono fondi per la manutenzione degli edifici della Questura e la manutenzione è una chimera. Non ci sono soldi neppure per procedere alla derattizzazione e disinfestazione degli ambienti inquinati dalla presenza dei topi! Mancano i fondi per la cancelleria e per cambiare i computer ormai da mettere fuori uso in quanto troppo vecchi ed inadeguati, per non dire dei server. Sono già state tagliate le risorse per il lavoro straordinario e ci sono colleghi che da anni devono avere degli arretrati, cosa per la quale si sta intervenendo tramite la giustizia amministrativa; sono state tagliate le risorse per le missioni in una dimensione tale che viene difficile immaginare come potranno essere pagati gli operatori di polizia che, per lavoro, sono costretti a recarsi fuori sede. Ma non ci sono più soldi neppure per acquistare direttamente la benzina, quindi, invece di rifornire i mezzi attraverso il distributore interno alla Questura, si sta ricorrendo ai distributori esterni pagati con dei buoni che, in realtà, sarebbero serviti per altre situazioni. Un quadro drammatico, che porta i lavoratori di polizia a confrontarsi ogni giorno con carenze di ogni genere e, sempre più spesso, a ricorrere ad iniziative personali per poter svolgere il servizio per lo Stato. Non sappiamo quanto potrà reggere il sistema a queste condizioni, ma è certo che non è tagliando in questo modo che il Paese potrà andare avanti; non è tagliando i servizi e la sicurezza che si potrà sanare il debito e rilanciare l’economia. E’ ora che si pensi come far pagare al più presto le tasse a chi non le ha mai pagate e fruisce dei servizi, anche se in forma ridotta visti i tempi, nella stessa misura in cui ne gode la gente che le tasse le ha corrisposte sempre. E’ il caso di istituire una legge patrimoniale, seria, che possa alleggerire la pressione fiscale sui lavoratori e sulle fasce più deboli del Paese, garantendo anche risorse per lo sviluppo. Basta con un politica da operetta che, mentre taglia selvaggiamente servizi e stato sociale, riducendo i livelli di sicurezza, nomina altri sottosegretari a ridosso di una fiducia ottenuta dal Governo per il rotto della cuffia. Un comportamento grottesco, intollerabile, da casta, in un momento in cui ci sarebbe bisogno di serietà e sobrietà, per affrontare tutti insieme una crisi difficile, i cui effetti sono ancora più nefasti per la mancanza di una seria politica di rigore e sviluppo.”