Il presidente dei Verdi Lazio sull’aeroporto a Frosinone: “Uscita Camera di Commercio di Frosinone conferma inutilità progetto”

12 Ottobre 2011 0 Di redazione

Dall’ufficio stampa del gruppo Verdi – Regione Lazio riceviamo e pubblichiamo:
«Con l’uscita di scena della Camera di Commercio di Frosinone dall’affare aeroporto, notizia che non è stata commentata dal “partito del volo a tutti i costi”, precipita questo infausto progetto. – afferma il Presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio – Evidentemente la raffica di pareri negativi da parte di Enav, Enac e i ministeri della Difesa e dei Trasporti devono aver aperto una breccia in quello che sembrava un quadro granitico a livello locale che puntava su un presunto sviluppo, fatto di opere inutili e di cemento. E l’ipotesi d’uscita della Camera di Commercio non è cosa da poco visto che la stessa detiene circa il 27% delle azioni, quindi 1,24 milioni di euro del capitale sociale della Società Aeroporto di Frosinone». Su questa che è una vera e propria batosta finanziaria al progetto, che perde così ulteriormente di credibilità economica, tutta la politica pro- aeroporto tace da oltre 24 ore. Come Verdi aspettiamo di verificare cosa tenterà di fare il partito pro aeroporto e nel frattempo verremmo offrire al dibattito sullo sviluppo del frusinate alcuni spunti di riflessione. «Non sarebbe più utile per uno sviluppo del territorio investire il denaro ora destinato, sulla carta, al trasporto pubblico – magari con una fermata a Frosinone dei treni ad alta velocità e per i treni pendolari – al fine di facilitare gli spostamenti tra il capoluogo e la Capitale? – si domanda Enzo Pirazzi, portavoce dei Verdi di Frosinone – Non si potrebbero sviluppare forme di turismo sostenibile integrando l’offerta turistica della Capitale con quella del frusinate? Non si potrebbe incentivare quelle forme di economia rispettose del territorio come i prodotti tipici propri di un’agricoltura di qualità? Non si potrebbero sviluppare dei poli tecnologici sulle rinnovabili che compensino la crisi dei poli industriali?» Queste sono solo alcune delle opzioni possibili, ma temiamo che si tratti di politiche non troppo appetibili agli appetiti di una certa politica vorace che si “sfama” solo con i grandi, e inutili, appalti. – Conclude Bonessio.