Il ‘punteruolo rosso’ responsabile dell’infezione delle palme. Le cause ed i rimedi spiegati dall’assessore Consales.

31 Ottobre 2011 0 Di Felice Pensabene

Sembra non esserci pace per le piante laziali. Prima le infezioni alle piantagioni di kiwi del pontino, poi i parassiti che hanno attaccato i castagneti laziali  mettendo a rischio la sopravvivenza delle piante e di interi castagneti, la produzione e la raccolta del frutto, anche a Terelle. Ora un insetto sta distruggendo tutte le palme di Cassino. Nessuna di queste si salva dall’attacco del ‘punteruolo rosso’, un insetto che le infetta annidandosi tra le foglie e poi nel tronco. Sembra non esserci rimedio una volta che l’insetto si sia impadronito della pianta, le larve si annidano successivamente nel tronco. Tutte le palme, pubbliche e private, stanno subendo l’attacco del punteruolo rosso. Molte sono già state abbattute, alcune sono state sottoposte ad un trattamento che ne possa rallentare l’infezione, non essendo possibile debellarla interamente. I rimedi adottati per arginare il fenomeno ce li spiega Riccardo Consales, assessore all’ambiente del comune di Cassino.  “Tutte le palme presenti sul territorio comunale sono state infettate da questo insetto. Per quelle non ancora colpite abbiamo predisposto – spiega Consales -  un sistema che possa evitarne il contagio. Abbiamo messo una serie di contenitori, facilmente distinguibili dal colore rosso, in cui sono presenti ormoni che attirano l’insetto. Del resto – continua Consales – abbiamo ripreso il trattamento soltanto nel mese di agosto perché da oltre un anno era stato abbandonato. Adesso stiamo intervenendo su due esemplari di piazza Labriola, nella speranza di salvarle, ma se ciò non fosse possibile dovremmo abbatterle come già fatto per le altre”. Quali difficoltà si incontrano nel tentare di salvare le palme?  “L’insetto è molto aggressivo – spiega Consales – e  rimane annidato nel tronco con le larve continuando  a manfiare il tronco con la conseguenza che in breve tempo cede tutto l’apparato foliare, risultando difficilissimo da estirpare. Difficilissimo e soprattutto costoso non esistendo il predatore che nei paesi caldi riesce a mantenere l’equilibrio”. Pensate di sostituire le piante abbattute con altre di diverso tipo? “Saremo costretti a sostituire le palme con altri tipi di piante, ma al momento non abbiamo ancora individuato con quali tipi. Cerchiamo, in questa fase, di salvare il maggior numero di esemplari e poi studieremo come e con quali altre piante sostituire quelle abbattute”.

F. Pensabene