Orrore a Brindisi: Impiccano il gatto della vicina malata di cancro

15 Ottobre 2011 8 Di redazione

Da Aidaa riceviamo e pubblichiamo:
Era da diverso tempo che i vicini della signora Addolorata gli avevano detto che quel gatto bianco non doveva gironzolare, e che avrebbero preparato una trappola dalla quale il gatto non sarebbe uscito vivo. Detto e fatto, i vicini, tre persone in età compresa tra i 50 ed i 59 anni hanno messo attorno al loro balcone del filo spinato in modo che il gatto della signora Addolorata passando di li sarebbe rimasto impigliato. Cosi è stato il gatto è rimasto appeso per il collo ed è morto di fatto impiccato tra atroci sofferenze. Il fatto è avvenuto qualche giorno fa in un caseggiato di Brindisi. La signora Addolorata, in cura per un cancro (come si evince dalla denuncia presentata dalla stessa donna alle Forze dell’ordine e qui allegata) dopo essersi ripresa dallo choc di aver visto il proprio gatto penzolare impiccato al fil di ferro ha preso il coraggio a due mani ed ha denunciato i vicini di casa informando nel contempo la vicepresidente nazionale di AIDAA Antonella Brunetti che si è subito mossa per garantire l’assistenza legale alla signora, infatti l’associazione animalista oltre a presentare lunedi una denuncia penale contro i tre presunti responsabili dell’impiccagione del gatto per il reato di maltrattamento grave di animale che ne ha causato la morte ai sensi dell’articolo 544/ter del codice penale, si costituirà in giudizio contro i tre responsabili di questa morte orrenda. “E’ una vera barbarie- sottolinea la vicepresidente nazionale AIDAA sud Antonella Brunetti- è assurdo che si possa permettere che accadano queste cose noi oltre a dare la nostra solidarietà alla signora dobbiamo fare in modo che non accada piu”. Il presidente nazionale AIDAA Lorenzo Croce appresa la notizia ha immediatamente contattato il servizio legale per prestare la dovuta assistenza e per predisporre la denuncia contro i tre presunti responsabili di quanto avvenuto. “Siamo di fronte a un fatto gravissimo – ci dice Croce- fatto che non lascia spazio a nessuna possibile scusante, ci auguriamo che una volta accertate le responsabilità le persone responsabili siano punite senza alcuna pietà”.