Sequestrato dai CC impianto di depurazione di un’azienda. Sversava liquami nauseabondi, segnalato il dirigente

3 Novembre 2011 0 Di Felice Pensabene

Nella mattinata  i Carabinieri della Compagnia, al termine di una prolungata ed articolata attività investigativa, davano esecuzione al decreto di sequestro preventivo dell’impianto di depurazione delle acque reflue industriali e di prima pioggia dello stabilimento di una nota azienda operante nella zona industriale di quella città. Segnalato  all’A.G. competente il suo legale rappresentante per inquinamento ambientale delle acque. Il provvedimento veniva emesso dal G.I.P. del Tribunale di Frosinone su richiesta della Procura, che ha integralmente accolto le risultanze investigative raccolte dagli operanti. Tale azienda, colpita da analogo provvedimento poco meno di un anno fa, aveva poi provveduto all’adeguamento dell’impianto di depurazione sottoposto a sequestro, ottenendo, quindi, il dissequestro. Tuttavia, a seguito di varie segnalazioni di cittadini, susseguitesi nel periodo luglio – settembre u.s., i militari della Stazione di Anagni e tecnici dell’A.R.P.A. Lazio intervenivano più volte a ridosso dell’azienda per sversamenti di schiuma bianca, emanante odori nauseabondi, all’interno del Rio Mola S. Maria, affluente del fiume Sacco. La meticolosa attività d’indagine, nonché l’esito dei vari campionamenti eseguiti sulle acque, consentivano di accertare che detti scarichi provenivano da una delle linee del nuovo impianto di depurazione appena realizzato dalla ditta in argomento, che veniva pertanto utilizzato, in assenza di autorizzazioni, non per assolvere la funzione sua propria, ma per immettere – tal quali – gli inquinanti nel corso d’acqua. L’esito delle analisi permetteva, infine, di rilevare, sia nella schiuma fuoriuscita dallo scarico che nei pozzetti della linea dell’impianto, la presenza di sostanze nocive oltre i limiti tabellari consentiti.