Solo discariche e mortificazioni per il territorio, il sud di Lanciano chiede la secessione

10 Novembre 2011 0 Di redazione

Solo discariche, centrali a biomasse e elettrodotti. La zona a sud di Lanciano sembra essere diventato ricettacolo di tutti gli impianti che squalificano un territorio e, per questo, la gente comincia a parlare di scissione dalla città frentana. Colle Campitelli, Rizzacorno, Fontanelle, Villa Elce, Villa Pasquini, Sant’Onofrio, Camicie e Serre, otto contrade per un vasto territorio in cui vivono non meno di 4mila persone stanche di essere considerati cittadini di serie b e di veder costruire vicino alle loro case strutture e impianti che minacciano la loro salute, mentre quelle che portano sviluppo (ospedale e struttura fieristica), vengono individuate altrove. Portabandiera di questa protesta è Flavio Pasquini di Lanciano, ex consigliere comunale, che in questi giorni si è fatto promotore di una iniziativa destinata a far discutere. Il comitato, che sta raccogliendo molte adesioni, raccoglie anche le lamentele dei residenti delle contrade al confine con il comune di Atessa. Il progetto è quello di proporre una petizione per staccarsi da Lanciano e chiedere di essere annessi all’interno dei confini del comune di Atessa. Per capire il motivo di questa iniziativa, Pasquini dalla vecchia chiesa di Sant’Onofrio, indica il confine tra i comuni di Lanciano e Atessa, delineato dal fiume Sangro. “La differenza è netta tra quello che sta al di la del fiume e quello che sta dalla nostra parte. Da un lato fabbriche, siti produttivi, strade e quindi ricchezze, qui invece si vede già il cantiere della centrale a biomasse che stanno costruendo, discariche nuove e vecchie, ma anche l’attraversamento proprio in questa zona di un possibile elettrodotto”. Pasquini è stato consigliere comunale di maggioranza della passata amministrazione “Mi sono battuto invano per il decentramento, per aprire la città di Lanciano al territorio restituendogli quella posizione di guida per l’intera valle, ma purtroppo ancora oggi sta prevalendo una politica che porta all’isolamento. Mi sono battuto perché il nuovo ospedale potesse essere individuato in questa zona, a pochi minuti dal centro di Lanciano ma anche a servizio di altri comuni che perderanno i vantaggi di avere un nosocomio come Casoli e la stessa Atessa. Perché non farlo nei terreni del Barone de Riseis? Ci vogliono quattro minuti per raggiungere il centro di Lanciano; vorrei vedere quanto si impiega per raggiungere invece la via per Treglio. L’ospedale, in questa zona, avrebbe significato calamitare altri investimenti per la viabilità e dare a Lanciano un’altra porta con cui meglio aprirsi alla Valle, ne avrebbe giovato certamente anche il centro. Ma qui, purtroppo, si punta ad arroccarsi nelle mura e a noi delle contrade del sud di Lanciano – conclude Pasquini – non ci restano che le discariche e gli impianti inquinanti, quindi lanceremo una petizione popolare per diventare il nord del comune di Atessa”. I manifesti sono già pronti e le adesioni all’iniziativa non mancano. Ad alcuni può sembrare una provocazione, ma il malumore, nelle nove contrade, è forte.