“Acqua bene comune: dopo il referendum quali iniziative?” Un convegno alla Sala Restagno

14 Dicembre 2011 0 Di Felice Pensabene

Si è svolto oggi presso la Sala Restagno, il convegno su “Acqua bene comune: dopo il referendum quali iniziative?”. Amministrazioni comunali, partiti, comitati, associazioni si incontrano per discutere dell’importante vittoria referendaria ed interrogarsi sui cambiamenti che questa ha provocato. Ne discuteranno Riccardo Consales, assessore all’Ambiente al comune di Cassino, Severo Lutrario, del Forum Nazionale dei movimenti per l’acqua, Fulvio Pica, del Coordinamento provinciale acque pubbliche e  Giuseppe Golini Petrarcone, sindaco di Cassino. L’orientamento emerso questa sera sarebbe, secondo i relatori e l’assessore Consales, quello di lanciare una campagna di ‘obbedienza civile’. In realtà si tratterebbe nell’escludere nel versamento degli importi dovuti dai cittadini, il 7% rappresentato dall’introito dei gestori privati (es. Acea). Tutto ciò è possibile per effetto del risultato referendario dello scorso mese di giugno, in realtà, però, nessun ente territoriale ha provveduto a recepire le nuove disposizioni. Per quanto riguarda, poi, il comune di Cassino, la situazione è ancor più complicata, visto che il servizio è rappresentato da una sorta di ‘sistema misto’. L’orientamento dell’amministrazione Petrarcone, sarebbe quella di orientare l’intervento, in questo settore, secondo il modello adottato dal comune di Napoli. La giunta De Magistris, infatti, ha riorganizzato il servizio di riscossione attraverso una società controllata dal comune partenopeo. Nel caso specifico di Cassino, però, sembra che questa soluzione sia più difficile da realizzare proprio a causa di quel ‘sistema misto’, in cui è organizzata la riscossione dei canoni e il servizio stesso della Città Martire. Il territorio comunale è, infatti, servito ed i canoni riscossi sono comunali nel centro cittadino, mentre nel resto del territorio la gestione è affidata al gestore privato Acea-Ato5. Si profilerebbe, quindi, la necessità di una delibera da parte della Consulta dei sindaci, che ratifichi il nuovo metodo di gestione e riscossione dei canoni, con uscita dall’attuale sistema in vigore da parte del comune di Cassino. Un problema non di poco conto vista la cronica lentezza burocratica di una decisione in tal senso, senza contare le forti resistenze e pressioni politiche che ne potrebbero derivare da lobby di settore!

F. Pensabene